Questa settimana Samsung ha lanciato il suo progetto Solar-powered Internet Schools . Si tratta di classi costruite dentro un container di 12 metri, dotate dei prodotti più all’avanguardia della produzione Samsung , tra cui Galaxy Tab, una lavagna elettronica di circa 130 cm, laptop e una videocamera con WiFi. In aggiunta, ovviamente, un file server contenente il materiale didattico, che lavorerà attraverso una connessione 3G.
La caratteristica peculiare, però, è che tutto questo sistema sarà alimentato attraverso dei pannelli fotovoltaici posti all’esterno dei container: “L’elettricità rimane la più grande sfida economica per l’Africa – spiega Samsung – con meno del 25 per cento di penetrazione della rete di distribuzione nella maggior parte delle aree rurali. Questa mancanza di energia isola le comunità e limita il loro accesso a educazione e informazione, entrambi elementi chiave per accelerare lo sviluppo di un paese”. I pannelli fotovoltaici – in grado di garantire energia per un giorno e mezzo senza Sole – sono in gomma , non in vetro, per poter resistere maggiormente a qualunque condizione climatica e poter sopportare lunghi viaggi, dato che è previsto lo spostamento di questa “unità educativa” nelle zone più isolate e con meno facilità di accesso del Continente.
Il container può ospitare 21 alunni e un insegnante e dispone di un sistema di ventilazione predisposto per mantenere un ambiente temperato.
Al momento si stanno concludendo i test nella Samsung Electronics Engineering Academy a Boksburg, Sud Africa: il primo esperimento avrà luogo a Qunu ma l’azienda programma di diffondere il programma , nei prossimi anni, in Kenya, Nigeria, Senegal e Sudan. Il progetto, realizzato in adempimento ai requisiti di responsabilità sociale d’impresa, non nasce probabilmente con lo scopo principale di migliorare le condizioni dell’Africa ma può rivelarsi, insieme ad altre iniziative simili un importante incentivo per sostenere lo sviluppo africano investendo sull’unico punto di partenza possibile: l’istruzione.