Gli impianti di Samsung hanno avviato la produzione di massa di circuiti logici “avanzati” basati sul nuovo nodo a 14nm, ha annunciato la corporation sudcoreana, una tecnologia che oltre a essere impiegata per i chip SoC (System-on-a-Chip) fatti in casa verrà adottata anche per i processori della concorrente Qualcomm.
Il nuovo processo “LPP” (Low-Power Plus) rappresenta la seconda generazione della produzione a 14 nanometri con transistor in configurazione tridimensionale FinFET, spiega Samsung, e servirà a garantire miglioramenti prestazionali e nell’efficienza energetica sia ai chip Exynos 8 Octa della corporation che ai tanti clienti della fonderia coreana.
Qualcomm e Samsung sono rivali quando si tratta di vendere SoC ARM ai produttori di gadget mobile, ma l’azienda asiatica è l’unica a disporre sia di una linea di chip per gli OEM che di unità produttive capaci di stampare fisicamente i processori.
L’accordo tra le due aziende riguarda la linea Snapdragon 820 ed esclude di fatto la fonderia taiwanese TSMC, partner storico di Qualcomm e con processi di produzione meno rifiniti rispetto a Samsung. Alcune indiscrezioni vorrebbero poi Samsung disposta a fare uso di Snapdragon 820 sui terminali Galaxy S7, e questo rappresenterebbe l’ennesimo incentivo a portare Qualcomm a stringere l’accordo con la rivale.
Una ulteriore voce di corridoio riguarda infine i fantomatici display OLED flessibili di Apple, una tecnologia su cui Samsung avrebbe investito 7,47 miliardi di dollari e che potrebbe essere implementata per la prima volta sulla linea iPhone 7.
Alfonso Maruccia