Da Samsung arriva la conferma della disponibilità di un nuovo nodo produttivo a 8 nanometri , un processo che pone la corporation coreana ufficialmente in testa alla corsa tecnologica alla miniaturizzazione dei transistor e che sarà prevalentemente destinato ai chip per le applicazioni ad “alte performance”.
I chip con transistor a 8nm ( 8LPP ) usano una configurazione tridimensionale (FinFET) e usano lo stesso processo produttivo “Low Power Plus” attualmente impiegato per quelli a 10nm, con Samsung che promette miglioramenti marginali ma sensibili sia nei consumi energetici che nell’area di superficie occupata dai chip.
Il processo produttivo 8LPP permetterà infatti alle nuove unità computazionali di consumare il 10 per cento di energia in meno e di occupare il 10 per cento di spazio in meno, dice la corporation, mentre il nodo successivo (7nm) adotterà un sistema di produzione a base di luce ultravioletta (Extreme Ultra Violet o EUV) garantendo miglioramenti augurabilmente ancora superiori.
La disponibilità del nodo 8LPP di Samsung arriva in anticipo sui tempi, visto che l’azienda aveva inizialmente preventivato di avviare la produzione di massa entro il primo trimestre del 2018. E la concorrenza non sta certo a guardare , con GlobalFoundries quasi pronta al lancio di un processo a 7nm entro la prima metà dell’anno prossimo .
E Intel? La corporation che una volta deteneva lo scettro della tecnologia produttiva più avanzata è attualmente ferma a una terza evoluzione dei suoi 14 nanometri con Coffee Lake , anche se i 10 nanometri dell’architettura Cannonlake sono previsti al debutto entro l’anno e dovrebbero garantire performance e densità “una generazione avanti” rispetto alla concorrenza – vale a dire le succitate Samsung e GlobalFoundries.
Alfonso Maruccia