Il rallentamento nelle vendite che di recente ha segnato l’intero panorama smartphone non ha risparmiato nemmeno Samsung, che nonostante le ottime performance fatte registrare dalla linea flagship Galaxy S10 risente complessivamente di una flessione, provocata in primis dalla concorrenza nei segmenti mid-range e low-end del mercato. Giù anche la fornitura e i profitti per quanto riguarda i moduli NAND e DRAM. Lo stesso si può dire per i display. È quanto emerge dal documento che riassume i risultati finanziari relativi al Q1 2019 del gruppo sudcoreano.
Il Q1 2019 di Samsung, tra S10 e chip
Il primo trimestre si è chiuso con 78 milioni di telefoni e 5 milioni di tablet distribuiti. La previsione è quella di far meglio a partire dalla seconda metà dell’anno. Da capire anche come il pubblico accoglierà il pieghevole Galaxy Fold, la cui data d’esordio è stata rimandata per via dei problemi allo schermo riscontrati con le unità fornite alla stampa per le recensioni in anteprima. Riassumendo, in calo del 13,5% le entrate. Di conseguenza, il netto operativo si è attestato a 5,4 miliardi di dollari, il più basso dalla fine del 2016, ma in linea con le previsioni di management e analisti. Una decrescita attribuibile in gran parte al business dei semiconduttori e, come già detto, al settore mobile.
Non sorprende dunque che per il futuro Samsung abbia intenzione di diversificare la propria attività, espandendo ulteriormente il proprio già ampio raggio d’azione: nei giorni scorsi è stato annunciato un investimento da 120 miliardi di dollari che entro il 2030 porterà il gruppo a giocare un ruolo da protagonista nel mercato dei chip. Un progetto a lungo termine che può essere interpretato come una sfida lanciata a realtà del calibro di TSMC, Qualcomm e Intel.
Alle porte c’è anche l’avvento del 5G e il marchio sudcoreano ha già pronto il proprio Galaxy S10 con supporto ai network mobile di prossima generazione. Insomma, quello attuale può essere interpretato come un momento di passaggio per Samsung, necessario per acquisire consapevolezza delle nuove dinamiche e delle nuove tendenze in modo da riorganizzare strategie, risorse e competenze, intervenendo laddove necessario per consolidare il business, adattarlo e puntare ancora una volta alla crescita.