Fallito l’incontro tra le parti voluto dal giudice per tentare di raggiungere un accordo di pace, Samsung e Apple continuano a non farsi sconti: l’ultimo capitolo della loro guerra internazionale vede la coreana cambiare la sua strategia australiana.
In Australia Samsung si è finora vista costretta sulla difensiva: l’accusa di Apple aveva convinto i giudici a bloccare precauzionalmente le importazioni del dispositivo in supposta violazione brevettuale, Galaxy Tab 10.1, e solo il ricorso prima alla Corte d’Appello e poi alla Corte Federale aveva visto Samsung ottenere lo sblocco appena in tempo per farlo arrivare sugli scaffali prima di Natale.
Per controbattere ora Samsung ha chiesto di annullare i quattro brevetti contestati da Apple : secondo la sudcoreana tali titoli, che riguardano lo slide-to-unlock , la gestione delle fotografie e alcune gesture su immagini dispositivi touchscreen, non sarebbero dovuti essere mai concessi in quanto attinenti tecnologie già contenuti in precedenti rivendicazioni brevettuali.
Dal momento che lo richiede la procedura australiana, Samsung ha dovuto citare nella nuova denuncia i commissari dell’Ufficio brevettuale australiano, ma ciò non significa – come invece hanno rilevato alcuni osservatori – che li abbia denunciati per “comportamento scorretto”: a tal proposito Samsung stessa è dovuta intervenire per rettificare il divulgarsi di tale notizia con un comunicato ufficiale .
Il giudice si occuperà del caso il prossimo 25 giugno.
Claudio Tamburrino