Impossibile negare che alcuni dei dipendenti soffrano e siano stati vittima di malattie gravi come la leucemia: Samsung ora offre le proprie scuse, scuse per una correlazione tra le malattie e il lavoro nelle proprie fabbriche che ancora non intende ammettere.
L’azienda coreana, da anni sotto accusa da parte di attivisti e governi per le condizioni di lavoro nei propri impianti, presso i quali si maneggiano quotidianamente prodotti chimici potenzialmente pericolosi , si è sempre opposta ai risarcimenti accordati dai tribunali coreani nei confronti dei lavoratori che hanno sofferto di queste malattie e delle loro famiglie. Ora Samsung è tornata sui propri passi : “numerosi lavoratori impiegati presso le nostra fabbriche hanno sofferto di leucemia e altre malattie incurabili, che hanno provocato anche alcune morti – ha spiegato il CEO Kwon Oh-hyun – avremmo dovuto risolvere in problema prima, siamo profondamente dispiaciuti di non averlo fatto, ed esprimiamo le nostre più sentite scuse”.
Samusung, che non dà però per scontato che esista una correlazione tra la vita lavorativa dei dipendenti e l’insorgere delle malattie, promette ora “una equa compensazione per le vittime e le loro famiglie”. Non bastano evidentemente a convincere l’azienda le rivendicazioni degli attivisti del gruppo SHARPS (Supporters for the Health And Rights of People in the Semiconductor Industry), che da tempo rappresentano i lavoratori dell’azienda e le loro famiglie, a cui di recente si è unito il parlamentare Sim Sang-jung, che nei mesi scorsi ha ricordato come, dei 243 cittadini che hanno sporto denuncia per malattie correlate al lavoro, 114 fossero ex dipendenti di Samsung.
L’entità del risarcimento promesso da Samsung sarà stabilito da un soggetto indipendente incaricato di condurre le indagini e di mediare con i lavoratori e con i loro congiunti.
Gaia Bottà