Samsung, il più grande conglomerato industriale del mondo, decide di entrare nel già sovraffollato mercato dei sistemi operativi per smartphone , PDA e dispositivi mobile annunciando Bada , una piattaforma, a dire del produttore, ricca di opportunità e strumenti innovativi per sviluppatori che potranno lavorare più o meno a briglie sciolte su ogni genere di esperienza applicativa.
Dall’alto della sua forza tecnologica ed economica, il colosso sudcoreano già produce cellulari evoluti su cui gira ogni sorta di OS oggi disponibile, poco importa che si tratti di Windows Mobile, Symbian, Android o altri. Lo sviluppo di un sistema brandizzato potrebbe dunque essere giustificato con la volontà di gestire una piattaforma che, per quanto venga definita aperta, potrebbe limitarsi a potenziare l’esperienza degli utenti di dispositivi Samsung.
Nella press release ufficiale, Bada (“oceano” in coreano) viene descritto come un sistema operativo open source dotato di uno degli ambienti più adatti allo sviluppo di appliance , soprattutto nel campo delle applicazioni in remoto (o “cloud computing” che dir si voglia). Completano il quadro un’interfaccia utente definita “rivoluzionaria” e la possibilità per gli operatori di telefonia di personalizzare i dispositivi Bada con servizi “unici e differenziati”.
Open source, orientato agli sviluppatori e votato al mercato consumer, Bada si qualifica in tutto come una vera e propria alternativa ad Android di Google . Con la differenza non da poco che il sistema operativo dell’androide verde è pensato per girare su un numero quanto più vasto è possibile di dispositivi portatili, mentre l’ecosistema Bada sarà limitato ai soli smartphone marcati Samsung.
I dettagli sul nuovo mobile OS coreano sono al momento scarsi, ma l’attesa di nuove informazioni dovrebbe essere breve: Bada verrà presentato ufficialmente (sotto forma di SDK per sviluppatori) a dicembre in un evento che si terrà Londra, mentre i primi Bada-smartphone arriveranno sul mercato nella seconda metà del 2010.
Alfonso Maruccia