Samsung entra a far parte della governance di Linux, e lo fa entrando dalla porta principale: la multinazionale sudcoreana ha donato un contributo di 500mila dollari alla Linux Foundation, donazione che fa della società un “platinum member” della succitata fondazione del Pinguino.
Con la sua donazione Samsung entra a far parte della Board of Directors della Foundation, condividendo l’onere/onore con colossi tecnologici del calibro di IBM, Fujitsu, Intel, NEC, Oracle e Qualcomm.
Samsung potrà in tal modo partecipare alle decisioni chiave prese dalla fondazione sul destino di Linux o, per dirla con le parole dell’organizzazione, contribuirà ad allargare la “community” di aziende e sviluppatori attiva intorno al kernel open source oltre a sviluppare “best practice” per regolare tale sviluppo.
Che Samsung decida di supportare in maniera diretta Linux non è certo un fatto inaspettato o incoerente, visto che (tra le altre cose) la società è oggi il principale venditore di terminali Android con i suoi modelli di telefonini e in particolare con la appena rinnovata linea Galaxy S . Gli analisti ipotizzano poi che una maggiore partecipazione nella governance del Pinguino potrà aiutare Samsung a difendersi meglio dagli assalti (legali, ma anche tecnologici) di Apple.
Alfonso Maruccia