Nessuna lettera agli azionisti da parte dell’amministratore delegato ma, a pochi giorni dal caso Apple, anche Samsung è costretta a comunicare un pesante taglio delle prospettive per il prossimo futuro. A partire dal recente passato: le previsioni di introito per il quarto trimestre del 2018 sono previste al ribasso rispetto a quanto ipotizzato dagli analisti, il che prelude ad una difficilissima giornata in borsa per il titolo del gruppo.
E si tratta di un taglio molto forte: gli utili sono ipotizzati attorno ai 10,8 miliardi di won, quasi il 30% in meno rispetto all’anno precedente e decisamente al di sotto dei 13,2 miliardi previsti dagli analisti finanziari; il fatturato viene invece accertato attorno ai 59 mila miliardi di won, anche in questo caso al di sotto di stime che indicavano quota 62 mila miliardi come traguardo possibile. Tali cifre non soltanto gettano Samsung nel gruppo delle aziende che rischiano di trainare la borsa verso un periodo di pesante flessione, ma consentono altresì di riconsiderare la crisi di Cupertino più nell’ottica della crisi generale che non alla luce di problemi meramente interni al mercato della Mela.
Per Samsung il periodo difficile potrebbe perdurare anche nei mesi a venire, soprattutto alla luce del fatto che le cause del crollo sembrano essere legate ad un calo generalizzato della domanda (legando quindi l’inversione di tendenza ad una situazione macroeconomica emergente). Maggiori indiziati in questo caso sono la restrizione del mercato smartphone (ove Samsung aveva ruolo di leadership da anni tra i dispositivi di fascia alta) e di quello legato ai chip di memoria. Il gruppo coreano non è inoltre certo indifferente alle tensioni tra USA e Cina, linea sulla quale il gruppo vede messo in forse circa un terzo del proprio fatturato: il calo della domanda cinese, oltre ad aver affossato Apple, ha sicuramente avuto ruolo primario anche nel rallentamento Samsung. Tra i due eventi v’è inoltre correlazione: la restrizione del mercato cinese che ha abbattuto la vendita di iPhone ha trascinato al ribasso il prezzo dei chip e Samsung ha subito l’onta di questa dinamica pagandone quindi pegno doppiamente.
Il mercato smartphone sta per riversare sugli utenti una serie di novità tecnologiche pensate per rinvigorire la domanda, aumentare il ritmo di ricambio delle unità e rianimare così un settore che da mesi appare definitivamente saturo. Gli smartphone, divenuti definitivamente commodity, stanno per affrontare un periodo di grandi cambiamenti e per i big del comparto è venuto il momento di ridefinire gli equilibri reciproci: una leggera ripresa potrebbe essere ipotizzata per la fine dell’anno, nel frattempo si lascia al CES 2019 il compito di tenere alta la fibrillazione.