Una trimestrale da record, che ha superato le iniziali stime degli analisti. Il colosso coreano Samsung Electronics Co. ha così pubblicato gli ultimi risultati dei tre mesi d’attività che hanno di fatto concluso un 2010 più che positivo. I ricavi netti della società di Seul hanno infatti fatto registrate un aumento del 13 per cento rispetto allo scorso anno, assestandosi su circa 2,3 miliardi di euro.
Risultati più che soddisfacenti, trascinati in particolare da un’inattesa crescita del 38 per cento della divisione mobile della sudcoreana . Merito del successo commerciale del nuovo smartphone Galaxy S, insieme a quel tablet che dovrebbe spodestare Apple dal trono dei principali device mobile .
Gli obiettivi di Samsung sembrano ormai sempre più ambiziosi. L’azienda di Seul ha sottolineato come nel 2011 sia prevista la vendita globale di 60 milioni di dispositivi , vista l’imminente entrata di nuovi modelli nei mercati emergenti di Russia ed Europa dell’Est. I profitti globali generati dal colosso mobile hanno fatto registrare un aumento del 7 per cento rispetto allo scorso anno, per un totale di circa 28 miliardi di euro.
Non altrettanto bene è andata la divisione media digitali, che ha fatto registrare perdite per 170 milioni di won , 112mila euro, meno di quelle attese dagli analisti. I profitti dell’area display sono scesi dell’81 per cento, secondo Samsung a causa di una generale diffidenza verso tecnologie come il 3D e televisioni web based. Samsung punterà ora alla vendita di circa 45 milioni di TV in tutto il mondo .
I vari osservatori della Rete hanno nel frattempo messo gli occhi su alcuni dettagli sfuggiti online al colosso sudcoreano. Gustose anticipazioni del nuovo smartphone Galaxy S2 e del Galaxy Tab 2 . Pare che il primo monterà la versione 2.3 Gingerbread di Android, dotato di una CPU dual-core e uno schermo a 7 pollici superAMOLED. Samsung ha subito provveduto a rimuovere i link sulla piattaforma Samsung Hub . Maggiori informazioni verranno presentate nel corso del prossimo Mobile World Congress a Barcellona.
Mauro Vecchio