Un anello per domarli, un anello per trovarli, un anello per ghermirli e nel buio incatenarli. Ed infine, un anello per proteggerli: quello che Samsung sta pensando di portare sul mercato e del quale sta finalizzando dettagli, pricing e piano di distribuzione. Dietro un progetto come quello del Galaxy Ring, infatti, c’è molto più di un semplice nuovo device da aggiungere all’ecosistema del gruppo.
Galaxy Ring
Quello che Samsung vorrebbe realizzare è un dispositivo che resti a lungo a contatto con l’utente, registrando dati con continuità e restituendo un servizio di maggior affidabilità. Un anello, infatti, nasce per essere indossato e accompagnare la persona durante l’intera giornata, potendo così misurare con i propri sensori una serie di parametri che altri device non potrebbero raccogliere. Uno smartwatch è indossato solo per qualche ora, uno smartphone non è in stretto contatto con il corpo e un anello andrebbe quindi a completare questa configurazione alzando non di poco le ambizioni complessive. Hon Pak, responsabile Samsung, ha rivelato a Bloomberg: “se riusciamo ad ottenere una registrazione continua di pressione sanguigna e glucosio, giocheremo una partita completamente differente. Penso che sia questo il punto ove qualsiasi azienda vorrebbe arrivare. Abbiamo fatto investimenti significativi per riuscirci“.
Al momento del Galaxy Ring si sa molto poco: un semplice teaser a fine Galaxy Unpacked per stuzzicare la curiosità dei presenti, ma senza distogliere l’attenzione all’importante annuncio dei Galaxy S24, poi il silenzio ed il palcoscenico lasciato ai rumors. Ora non resta che attendere che il device possa essere annunciato con prezzi, specifiche, dettagli e quant’altro, ivi comprese le importanti interazioni con gli altri device della famiglia Galaxy.
Un Galaxy in tasca, un Galaxy al polso, un Galaxy al dito. Così facendo si potranno registrare e analizzare in tempo reale battito cardiaco, riposo, saturazione, livello di stress e molto altro ancora. Da questi strumenti non si pretende un’affidabilità completa ed un sostituto del normale monitoraggio medico, ma si hanno comunque indicazioni continuative che potrebbero svelare possibili campanelli di allarme ai quali dover rispondere.
Con un semplice anello, insomma, milioni di persone potrebbero veder monitorati quei parametri biometrici per i quali non è sempre semplice tenere una registrazione continuativa, tantomeno automatica. Ecco perché questo lancio di prodotto potrebbe essere particolarmente delicato e ambizioso, restituendo a Samsung un tassello fondamentale a completamento di quanto realizzato fino ad oggi. Qualunque problema possa emergere nel tempo, un Galaxy Ring potrebbe rivelarlo e consentire di risolverlo: potrebbe bastare, insomma, “un anello per domarli, un anello per trovarli, un anello per ghermirli e nel buio incatenarli”. E questo anello ormai è dietro l’angolo.