Samsung Electronics ha pubblicato i risultati finanziari per il primo trimestre dell’anno 2015, periodo che si è concluso il 31 marzo con ricavi e profitti netti in calo e soprattutto un business dei cellulari che, ora come tre mesi fa , non regge le vendite stratosferiche degli iPhone di Apple.
Nel complesso, il primo trimestre del 2015 di Samsung si è chiuso 47,12 trilioni (migliaia di miliardi) di won sudcoreani (KRW), vale a dire quasi 40 miliardi di euro e un -11 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. I profitti netti, invece, sono stati di 4,63 trilioni di KRW (circa 4 miliardi di euro) pari al -39 per cento rispetto al 2014.
Il business di Samsung è in declino, le aspettative degli analisti e quelle di Samsung stessa vengono puntualmente disattese per difetto e la crisi si fa sentire soprattutto nella divisione smartphone, dove il colosso sudcoreano registra profitti inferiori del 57 per cento rispetto all’anno scorso.
Notizia parzialmente positiva, per Samsung, è la crescita dei margini del 10,6 per cento rispetto al trimestre precedente (cioè l’ultimo del 2014), un risultato che la corporation attribuisce alle vendite dei terminali di medio livello. E i dispositivi hi-end? Schiacciati, nei grandi numeri, dalle vendite record di una Apple in grande spolvero , almeno per quanto attiene i melafonini.
Ma il prossimo futuro (secondo trimestre), per Samsung, fa rima con ottimismo grazie alla prospettive di vendita dei nuovi gadget della linea Galaxy (Galaxy S6 ed S6 Edge), il business dei semiconduttori che rifornirà di chip di memoria la concorrenza (la succitata Apple) e la crescita della domanda di terminali da mercati emergenti come Cina e India.
Laddove Samsung si prende infine una rivincita che vale una consolazione, sempre in relazione all’inossidabile rivale di Cupertino, è nel market share delle vendite globali di smartphone: stando alle stime di Strategy Analytics, nel primo trimestre del 2015 la corporation coreana ha raggiunto il 24,1 del mercato (83,2 milioni di terminali) contro il 17,7 di Apple (61,2 milioni). Nel trimestre precedente le due aziende detenevano entrambe il 19,6 per cento delle vendite.
Alfonso Maruccia