Il chairman di Samsung, figlio del fondatore dell’azienda, Lee Kun-hee, ha formalmente lasciato il timone del colosso asiatico dell’elettronica con un gesto che segna l’apice di uno scandalo tributario che ha letteralmente travolto i vertici dell’azienda e messo in discussione il ruolo di Samsung sul mercato, e non solo su quello coreano.
Nel dare l’ addio , Lee ha dichiarato di assumersi tutte le responsabilità. Lee è stato accusato di aver evaso l’equivalente di 90 milioni di euro di tasse.
“Noi – ha detto – ed includo me stesso, abbiamo causato danni alla nazione con questa indagine. Mi scuso profondamente per questo, e assumerò su di me la completa responsabilità di tutto, sia legalmente che moralmente”. L’enorme rilievo della vicenda ha spinto le autorità locali a non arrestare Lee, ritenendo una mossa del genere particolarmente pericolosa per una delle maggiori aziende del paese impegnata in una “competizione economica internazionale” molto stringente.
Insieme al chairman si sono dimessi anche suo figlio Lee Jae-yong e il vice-chairman Kee Hak-soo. Le redini del Gruppo passano per ora nelle mani del chairman di Samsung Life Insurance, Lee Soo-bin.
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