Si tratta di una legge che pare non avere precedenti in terra statunitense . Frutto di una vera e propria battaglia, portata avanti dal sindaco di San Francisco Gavin Newsom. Tutti i rivenditori di apparecchi wireless potrebbero a breve essere costretti ad indicare – in un apposito e visibile spazio – l’esatta quantità di radiazioni emesse da un singolo dispositivo.
Una legge che dovrebbe entrare in vigore molto presto, dopo la quasi unanimità raggiunta dalla Board of Supervisor dell’amministrazione della città a stelle e strisce. E dopo una consultazione pubblica che durerà appena dieci giorni, sotto la pressione di un sindaco come Newsom, appassionato di nuove tecnologie e vera star su Twitter con 1,3 milioni di follower .
Newsom ha parlato di un’importante vittoria per tutti i consumatori, annunciando i dettagli della proposta. I commercianti di San Francisco dovranno in pratica mostrare ai vari clienti quello che viene chiamato Specific Absorption Rate (SAR). Un tasso di assorbimento specifico il cui valore varia a seconda del telefono, ma che allo stesso tempo non può superare un livello superiore di 1,6 watt per chilogrammo .
Questo secondo disposizioni dettate dalla Federal Communications Commission (FCC) statunitense. L’imposizione caldeggiata dal sindaco Newsom non ha comunque mancato di scatenare le vivaci proteste dell’industria del wireless. Come sottolineato da John Walls, portavoce della Wireless Association , le nuove disposizioni potrebbero portare ad una confusione generale tra i consumatori.
Che potrebbero arrivare a pensare che certi dispositivi mobile siano più sicuri di altri , perché generatori di un livello minore di radiazioni. “Crediamo che ci sia un generale consenso scientifico – ha continuato Walls – sul fatto che i dispositivi non siano affatto dannosi per la salute. E questa nuova etichetta si allontana di molto dagli standard attuali dettati da FCC”.
Mauro Vecchio