L’attesa è quasi finita. Tra un paio di mesi, durante il Consumer Electronic Show di Las Vegas, sarà svelato tutto quello che c’è da sapere sull’architettura x86 di decima generazione sviluppata da Intel. Sandy Bridge è già stato definito dalla casa madre come “il chip più veloce del mondo” e la presentazione dello scorso IDF ha effettivamente mostrato di che pasta è fatto, ma mancano ancora diverse informazioni all’appello.
Ricordiamo che l’Intel Core di seconda generazione supporterà la tecnologia senza fili WiDi e includerà funzionalità grafiche integrate che lavoreranno in modo completamente diverso dallo storico Intel Extreme Graphics delle CPU attuali. Grazie alla nuova struttura “ad anello”, il video condividerà la memoria cache di ultimo livello con i core del processore, per aumentare le performance di elaborazione senza sudare troppo.
Secondo una insistente voce di corridoio il debutto di Sandy Bridge, atteso per l’inizio del nuovo anno, si tradurrà in una decina di nuovi modelli. Il colosso di Santa Clara si appresterebbe a lanciare sul mercato anche cinque CPU “mobile” a bassissimo consumo. Tra i modelli già sicuri troviamo comunque i nuovi dual core Core i3 e gli i5 da 2,5GHz e 2,7GHz. Oltre alle CPU quad core, con sigla i7, che spaziano dai 2,2GHz fino ai 2,5GHz della Extreme Edition.
Nel frattempo iniziano a spuntare le prime schede madri dedicate ai nuovi pargoli Intel e BigI comincia a fare spazio in magazzino, frenando la produzione della generazione attuale. A partire dal mese corrente l’azienda inizierà la progressiva eliminazione di 21 processori a 45nm per far posto a nuovi prodotti, con tecnologia a 32 nanometri, che dovranno combattere contro l’avanzata dell’armata AMD .
Roberto Pulito