Il Garante per la Privacy ha dato semaforo verde alla realizzazione del Fascicolo sanitario elettronico (FSE).
L’authority si è espressa a favore di una serie di provvedimenti del Presidente del Consiglio dei ministri che consentiranno alle Regioni di far partire l’FSE: d’altronde entro il 30 giugno tutte le regioni italiane e le Province Autonome dovranno essere pronte per metterlo in pratica , così come già hanno fatto Emilia Romagna, Lombardia, Trentino, Toscana, Veneto e Sardegna.
Già nel 2009 l’Autorità italiana che opera a garanzia della privacy era intervenuta in materia con un provvedimento generale in attesa di una normativa adeguata.
Nel frattempo l’Italia aveva affrontato la questione con uno dei punti maggiormente discussi del cosiddetto Decreto del Fare : all’articolo 17 l’implementazione del FSE è stato collegato al rilascio di quello che veniva considerato un numero eccessivo di dati sanitari e questo ha spinto il Garante a paventare la possibilità di sollevare la questione in sede comunitaria.
Lo scorso marzo, poi, erano state pubblicate le linee guida per la predisposizione dei progetti regionali: è stato anche istituito un tavolo di lavoro presso il Ministero della salute a cui si è seduto anche il Garante. È proprio questo che ora ha portato allo schema di provvedimenti approvato .
Con esso vengono delineati i contenuti e i passi da compiere per attuare il FSE, ma soprattutto alcuni dispositivi di salvaguardia a favore della privacy.
Nel dettaglio, si prevede che il paziente sia informato chiaramente e possa decidere con maggiore consapevolezza se dare il consenso alla costituzione del suo fascicolo FSE: in caso negativo esso rimarrà inaccessibile; in caso positivo il paziente potrà altresì decidere se dare un ulteriore consenso per finalità di cura (in mancanza del quale il fascicolo potrà essere utilizzato solo per finalità di monitoraggio, programmazione e ricerca, con le dovute garanzie di anonimato).
Il paziente, inoltre, potrà decidere con un consenso ad hoc, se far inserire nel FSE alcune informazioni di particolare delicatezza (sieropositività, interruzione volontaria di gravidanza, violenza sessuale, pedofilia, uso di sostanze stupefacenti, parto in anonimato).
Claudio Tamburrino