Rupert Murdoch ha una nuova idea per portare nuova linfa al suo impero editoriale: The Daily , un giornale (solo) digitale in costruzione sviluppato appositamente per iPad.
La fiducia del magnate australiano per il tablet con la Mela come salvatore dell’editoria potrebbe ora esemplificarsi in questo quotidiano di bit: per esso ha investito già 30 milioni di dollari e raggruppato uno staff di circa 100 giornalisti (tra cui spiccherebbero i critico musicale del New Yorker Sasha Frere-Jones e il produttore televisivo Steve Alperin) guidati, sembrerebbe, da Jesse Angelo, ex del New York Post .
Al centro della nuova idea di giornale le possibilità offerte dal nuovo mezzo: un giornale ricco di contenuti multimediali e fotografie. La forma è quella dell’applicazione per iPad da scaricare (senza corrispettivo online o cartaceo, in modo che non venga catalogato direttamente dall’acerrimo nemico Google News) al costo di 0,99 centesimi di dollari a settimana. Il tutto è atteso per i primi mesi del 2011 (con la beta attesa già per dicembre), con versioni apposite anche per altri dispositivi tablet diversi da quello con la mela.
A rendere interessante l’iniziativa anche il coinvolgimento di Apple: avrebbe messo a disposizione supporto tecnico per aumentare l’esperienza offerta ai lettori dalla pubblicazione , per esempio con la possibilità di aggiornalre il numero direttamente via Push
Per il resto Rupert Murdoch continua a cercare il modo per trovare un nuovo modello digitale remunerativo per le notizie che ricalchi quello tradizionale : con i dibattiti sugli esperimenti di paywall ancora aperti , e diverse forme di giornali online già portate avanti e in parte archiviate dal Tycoon australiano, The Daily rappresenterebbe un nuovo capitolo dei numerosi tentativi di News Corp.
Il nuovo giornale, inoltre, sembra rappresentare una prova sul campo di quanto la collaborazione tra Jobs e Murdoch possa essere stretta: i contenuti potranno spingersi, come preannunciato, su lidi poco apprezzati dal CEO di Apple come foto di modelle seminude per alcune rubriche? Vi sarà un controllo di Apple sui contenuti? Il modello distributivo potrà bypassare iTunes come desiderato dagli editori?
Claudio Tamburrino