Sarà l'OMS a spegnere i Green Pass (a tempo debito)

Sarà l'OMS a spegnere i Green Pass (a tempo debito)

Il Green Pass è misura temporanea e sarà attivo fino a quando l'OMS non revocherà lo stato di emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale.
Sarà l'OMS a spegnere i Green Pass (a tempo debito)
Il Green Pass è misura temporanea e sarà attivo fino a quando l'OMS non revocherà lo stato di emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale.

Il Certificato Verde è una misura temporanea. Temporanea, ossia con una scadenza prefissata e destinato a decadere non appena tale scadenza sarà superata. La scadenza in realtà non è stata calendarizzata poiché nessuno può oggi prevedere quando cesserà l’emergenza internazionale da Covid-19, ma nelle intenzioni del legislatore tale limitazione è chiara: non appena il rischio sanitario sarà superato, dunque non appena non saremo più in stato di “pandemia”, il Green Pass povrà essere archiviato.

La durata del singolo Green Pass è legato allo status del singolo cittadino (guarito, vaccinato, dotato di tampone negativo o esentato che sia), mentre la scadenza del progetto nella sua complessità è legata a dinamiche differenti. Vediamo quali.

Chi spegnerà il Green Pass? L’OMS

Sebbene la sua utilità ai fini sanitari sia stata chiarita in ogni modo, e sebbene i problemi legati alla privacy siano stati fugati con le necessarie contromisure, il Green Pass resta nell’occhio del ciclone come strumento di “privazione delle libertà“. Troppe ed esagerate le accuse provenienti da certi ambienti che in queste ore stanno scendendo in piazza contro il Certificato Verde, ma equilibrate e legittime le osservazioni di altri: il Green Pass è uno strumento di chiara utilità temporanea (efficace in Italia dal 6 agosto 2021), ma potenzialmente pericoloso se messo in mano a regimi o totalitarismi nel lungo periodo.

Su questi aspetti ci sarà modo di discutere quando, al tramonto della pandemia, si potrà tornare a ragionare in ottica non emergenziale. Fin da ora, però, il fatto che fin dal principio il Green Pass sia stato identificato come misura temporanea, è la miglior salvaguardia per libertà e democrazie – in attesa che il Certificato Verde esprima il proprio valore nel ridare fiato all’economia senza aprire autostrade a nuove ondate.

Il principio della temporaneità del Green Pass è stato recepito dagli studi del Senato nella seguente forma:

Stabilisce che gli articoli 3, 4, 5, 6, 7 e 10 debbano essere sospesi tramite un atto delegato una volta che l’Oms abbia dichiarato la fine della pandemia di Covid-19. Al tempo stesso, la loro applicazione dovrebbe riprendere, in virtù di un atto delegato, qualora l’Oms dichiari un’altra pandemia dovuta alla diffusione del SARS-CoV-2, a una sua variante, o a malattie infettive simili con un potenziale epidemico.

In pratica è confermato quanto precedentemente presentato dalla Commissione Europea:

I certificati sono collegati alla pandemia di COVID-19. Il sistema dei certificati verdi digitali sarà sospeso una volta che l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) avrà dichiarato cessata l’emergenza di sanità pubblica di portata internazionale causata dalla COVID-19

L’emergenza internazionale è stata dichiarata dall’OMS il 30 gennaio 2020 a seguito delle notizie che stavano provenendo dalla Cina. Quel giorno la SARS-CoV-2 diventò un problema di tutti, elevato a “emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale”. Pochi mesi dopo era dichiarato lo stato di “Pandemia” ed anche l’Italia iniziava il proprio travaglio sanitario. L’introduzione del Green Pass è legato a quell’atto del 30 gennaio 2020 e la fine del Certificato è legata pertanto alla revoca di quello stato di “emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale”. Sarà dunque l’OMS a spegnere il Green Pass (o quantomeno a determinare le condizioni per un loro spegnimento) perché, a meno di decisioni ulteriori a livello europeo, l’accordo è che il suo uso vada parametrato all’andamento della pandemia nel mondo.

E poi?

Ma non è tutto:

un anno dopo che il direttore generale dell’Oms avrà dichiarato, conformemente al regolamento sanitario internazionale sopra citato, la fine dell”emergenza di sanità pubblica di portata internazionale causata dal SARS-CoV-2, la Commissione dovrà presentare una relazione sull’applicazione del regolamento, delineandone, in particolare, l’impatto sull’agevolazione della libera circolazione dei cittadini dell’Unione e dei loro familiari nonché sulla protezione dei dati personali durante la pandemia di Covid-19.

L’UE dovrà dunque analizzare ex-post come il sistema abbia funzionato nel frattempo, se siano emerse criticità e come possa essere quindi migliorato. La pandemia, infatti, dovrà servire anche come palestra e insegnamento in vista di future emergenze, migliorando le capacità di reazione di fronte ad eventi di questo tipo. Il Green Pass si spegnerà con la fine della Covid-19, insomma, ma il progetto resterà nel cassetto per poter essere recuperato ogni qualvolta possano emergere nuovi stati di crisi sanitaria.

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Pubblicato il
29 lug 2021
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