Non permetterà che il vasto patrimonio culturale della sua nazione venga ingoiato e digerito dalle pur amichevoli fauci di un grande colosso statunitense dell’IT. Il presidente francese Nicolas Sarkozy non ha fatto nomi specifici, ma si è largamente inteso che la grande azienda in questione sia la Grande G, Google. Da una tavola rotonda tenutasi a Geispolsheim, nella zona est della Francia, Sarkozy sembra aver lanciato il guanto di sfida nei confronti del progetto Google Books, massiccia digitalizzazione delle letterature di svariate parti del mondo conosciuto.
“Non permetteremo – ha esordito con enfasi il presidente transalpino – che ci spoglino della nostra eredità culturale. Non cederemo ai benefici di una grande azienda, non importa quanto sia vasta, intuitiva o profondamente statunitense”. Non proprio parole offensive all’indirizzo di Google, se di Google Sarkozy ha parlato. C’è, tuttavia, un passaggio successivo nel discorso del presidente francese che non lascerebbe spazio a dubbio alcuno, e questa volta non eccessivamente lusinghiero nei confronti di BigG.
“Non permetteremo che ci spoglino di quello che generazioni su generazioni hanno creato in lingua francese – ha continuato Sarkozy – Non faremo in modo che questo accada solo perché non siamo stati capaci di sfruttare i fondi per un progetto di digitalizzazione nazionale”. Di fondi, infatti, Sarkozy ha parlato: miliardi di euro pronti per alcuni finanziamenti da parte dello stato francese, un massiccio investimento programmato per il prossimo anno che avrà tra i suoi obiettivi quello di alimentare un progetto nazionale di digitalizzazione dei libri .
L’iniezione di liquidità annunciata da Sarkozy dovrebbe risollevare lo stato di salute di Gallica , progetto di digitalizzazione che finora ha raccolto circa un milione di documenti, molti dei quali provenienti dalla Bibliothèque Nationale de France . Questa digital library era poi confluita nel più vasto progetto di Europeana , nata anche per sopperire agli insuccessi e ai ritardi di Quaero , il motore di ricerca che avrebbe dovuto rappresentare il corrispettivo europeo del search in Rete, sponsorizzato da Francia e Germania.
Spaventato da Gooogle, anche il primo ministro francese Francois Fillon che ha già manifestato forti preoccupazioni sui pericoli che correrebbe la cultura francese se attaccata dallo stesso male che sfiancherebbe l’industria cinematografica e musicale. Fillon ha chiarito che il governo francese non permetterà che un altro settore dell’industria culturale venga saccheggiato dai barbari dei contenuti online. E Fillon ha parlato proprio dei principi della dottrina Sarkozy sul file sharing illecito, per applicare i cosiddetti three strikes anche al downloading di libri.
Intanto, Mountain View ha già digitalizzato circa 100mila titoli in lingua francese , andando incontro alle ire di editori come Seuil . Sarkozy sembra allora voler dividere il campo di battaglia con una lunga riga di principio, invitando a proteggere il proprio patrimonio culturale. Francis Balle, professore all’Università Sorbonne di Parigi, ha incitato il governo a lavorare con Google anziché combatterla: “È ancora possibile evitare di trincerarci dietro la paura, dietro una nuova linea Maginot”.
Mauro Vecchio