“Regolamentare l’accesso ai servizi a valore aggiunto con un PIN”. È la richiesta formulata da Adiconsum per dare una soluzione definitiva alle truffe perpetrate attraverso telefonate “gonfiabolletta”, in seguito al provvedimento con cui l’ Antitrust ha sospeso il distacco delle linee telefoniche ai clienti che contestavano – e quindi non pagavano – telefonate satellitari di importo astronomico.
“Il fenomeno delle truffe telefoniche attraverso i numeri satellitari (008818) e i numeri a valore aggiunto (199, 899, 892, 178), ecc. che arrivano a costare anche 15,00 euro al minuto, ha raggiunto dimensioni stratosferiche”, osserva l’associazione: “Le denunce pervenute ad Adiconsum da parte degli utenti telefonici hanno portato il settore della telefonia al primo posto per numero di reclami”.
Per contrastare il fenomeno “è urgente regolamentare l’accesso ai servizi a valore aggiunto tramite un PIN fornito gratuitamente. In tal modo, la fruizione di tali servizi da parte degli utenti sarà consapevole, tutelando tutti coloro che non intendono richiederli, ma che oggi come oggi se li ritrovano addebitati loro malgrado in bolletta”.
Una soluzione che Telecom ha già dichiarato di voler introdurre a fine marzo e che è già attiva sulla rete Wind-Infostrada per i clienti che hanno scelto questa compagnia come operatore unico.
In merito alle denunce relative a queste vicende e ad altri disservizi, ieri è arrivato anche il commento dell’amministratore delegato di Telecom Italia Franco Bernabé, in occasione della sua visita al call center dell’Antitrust: “Abbiamo già preso provvedimenti. Le segnalazioni e le denunce degli utenti non riguardano Telecom, ma società che erogano servizi. Dal nostro punto di vista la situazione è chiara”.
“Con i clienti stiamo instaurando un rapporto corretto e positivo” ha spiegato il manager, che ha risposto direttamente alle telefonate di alcuni utenti, seduto alla postazione di un operatore del call center: “Telecom – ha aggiunto – ha una vastissima diffusione sul territorio italiano e quindi ha numerosi clienti, per questo è importante aprirsi al dialogo con loro. Ho aderito molto volentieri alla richiesta del presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà per rispondere alle sollecitazioni dei consumatori attraverso il call center. È una cosa che anche all’interno del nostro gruppo stiamo già sperimentando come avviene all’estero e chiederò anche ai nostri dirigenti di ascoltare le critiche e le richieste che ci arrivano”.
Dario Bonacina