Viviamo in tempi strani, un’era di trasformazione e profondo smarrimento. Un’epoca in cui anche il Signore Oscuro guarda Netflix e presta attenzione al copyright. Altrimenti non si spiegherebbe la causa intentata dal Tempio Satanico (The Satanic Temple) che punta il dito nei confronti della piattaforma di streaming chiedendo 150 milioni di dollari. Coinvolta anche Warner Bros.
The Satanic Temple vs Netflix
L’oggetto del contenzioso è una statua di Bafometto (o Baphomet) che compare in un episodio della serie Le terrificanti avventure di Sabrina (Chilling Adventures of Sabrina in lingua originale) da qualche settimana inserita nel catalogo. Netflix e Warner Bros., quest’ultima responsabile della produzione, avrebbero replicato in modo pressoché indistinguibile un’opera commissionata dall’organizzazione satanista nel 2013 e protetta da diritto d’autore. Lucien Greaves (all’anagrafe Douglas Mesner), attivista e co-fondatore del culto, offre in un post su Twitter una comparazione ed effettivamente la somiglianza è innegabile.
For purposes of comparison… pic.twitter.com/AZJvmq1Cks
— Lucien Greaves (@LucienGreaves) October 30, 2018
La cifra richiesta, quei 150 milioni di dollari citati poc’anzi, va intesa come risarcimento per l’infrazione del copyright, per la violazione di un marchio registrato e per il danno arrecato al business. The Satanic Temple chiede inoltre che Netflix e Warner Bros. non utilizzino più in futuro la riproduzione dell’idolo pagano e che venga interrotta la distribuzione delle scene in cui è presente la statua. La documentazione depositata presso la corte distrettuale di New York fa riferimento anche al Primo Emendamento che garantisce il diritto al culto della religione e al suo libero esercizio.
Inoltre, Greaves e i suoi seguaci sostengono che la serie TV associ in modo erroneo il simbolo al diavolo, alla pratica del cannibalismo e all’omicidio, infangando così la reputazione del gruppo per il quale Satana rappresenta invece (citiamo Wikipedia) una metafora attraverso la quale promuovere scetticismo e pragmatismo, razionalità, autonomia individuale e curiosità, “l’eterno ribelle” contro l’autorità arbitraria e le convenzioni sociali.
Aggiornamento 26/11/2018: le parti hanno trovato un accordo per chiudere la questione; i termini non sono stati rivelati.