Mentre SpaceX continua a lanciare i satelliti Starlink di generazione 1.5 (con qualche “piccolo” inconveniente), la NASA ha inviato una lettera alla FCC per illustrare i possibili rischi legati al lancio dei satelliti di seconda generazione. L’agenzia spaziale evidenzia in particolare le maggiori probabilità di collisioni nello spazio.
Circa 30.000 satelliti Gen 2
La FCC (Federal Communications Commission) ha approvato il lancio di 4.408 satelliti Starlink, circa il 50% dei quali sono già in orbita ad un’altitudine di circa 550 Km. SpaceX ha chiesto ad agosto 2021 l’autorizzazione per il lancio di quasi 30.000 satelliti di seconda generazione. Prima dell’eventuale approvazione, la FCC deve ricevere feedback dalle parti interessate. Kuiper Systems e Viasat avevano chiesto di bloccare il lancio e ora arriva il parere della NASA.
Secondo l’agenzia spaziale statunitense, un numero così elevato di satelliti in orbita terrestre bassa (LEO) comporta un aumento della probabilità di collisioni con altri satelliti, le navicelle che trasportano gli astronauti e la Stazione Spaziale Internazionale. La NASA chiede quindi a SpaceX di fornire le prove che l’attuale sistema anti-collisione funzioni correttamente all’aumentare delle dimensioni della costellazione Starlink.
SpaceX afferma che non c’è nessun rischio di collisione, in quanto ogni satellite può essere manovrato in modo indipendente. La NASA sottolinea però che non è possibile garantire l’assenza di pericoli per una costellazione formata da decine di migliaia di satelliti. L’azienda di Elon MUsk dovrebbe quindi fornire una dettagliata analisi dei rischi.
Nel documento viene illustrato anche il potenziale impatto sulle missioni scientifiche. I circa 30.000 satelliti dovrebbero essere posizionati ad un’altitudine compresa tra 340 e 614 Km, inferiore a quella di molti satelliti usati per l’osservazione della Terra. La riflessione della luce solare sui satelliti Starlink potrebbe interferire con le misurazioni.
Circa 10.000 satelliti di seconda generazione verranno posizionati in un’orbita più alta di quella del telescopio Hubble (535 Km). Nelle immagini catturate potrebbero finire anche i satelliti. Inoltre c’è il rischio che i satelliti ostacolino la rilevazione degli asteroidi, impedendo un intervento immediato in caso di possibile impatto sulla Terra.
Circa 20.000 satelliti verranno invece posizionati in un’orbita inferiore a quella della Stazione Spaziale Internazionale. Ciò potrebbe limitare il numero delle finestre di lancio delle navicelle che trasportano astronauti e rifornimenti con un conseguente aumento dei costi. La NASA non si oppone al rilascio della licenza, ma chiede una maggiore collaborazione e comunicazione tra le parti.