3500 negozianti, equamente distribuiti nelle varie categorie di scontrino medio (<10€, tra 10 e 25€, tra 25 e 40€, oltre 40€), hanno risposto ad un sondaggio proposto da Satispay per capire il loro punto di vista circa l’attuale dibattito politico sull’adozione di formule di incentivo per i pagamenti tracciabili e di disincentivo del contante. Mentre da una parte c’è ampia condivisione sulla bontà di tali politiche, dall’altra sembrano mescolarsi una ancor bassa percezione relativa ai costi del contante e una certa diffidenza nei confronti delle carte di credito e dei loro costi di gestione.
Satispay infatti si è inserita proprio in questa sacca di mercato, e qui raccoglie il proprio risultato e le attuali percezioni degli esercenti attivi:
Ben il 43.9% dei rispondenti si dichiara positivo nel caso in cui incentivi fiscali a favore dei consumatori portassero a un raddoppio degli incassi attraverso pagamenti elettronici. Indagando invece sugli incentivi rivolti solo alle carte di pagamento (Debito, Credito, Prepagate), la percentuale dei positivi crolla al 13.7% nel caso in cui l’incentivo fosse rivolto solo alle carte di pagamento e non anche a strumenti alternativi, mentre si rialza nettamente fino al 65.9% parlando di incentivi rivolti a tutti gli strumenti di pagamento elettronico. Nel primo caso si esprime negativamente il 62.3% mentre nel secondo solo il 17.3%.
Insomma: se si intende incentivare il cashless, il legislatore non dimentichi che si presenta in varie forme. Le carte di credito sono solo una parte del tutto, e non sempre la più apprezzata.