Il tanto discusso “Decreto Agosto” porterà una importante novità nei consumi degli italiani: si tratta del cashback di Stato, una sorta di stimolo ai consumi (applicato probabilmente in modo mirato per settore merceologico) che consentirà di avere uno sconto su qualsivoglia acquisto purché la transizione avvenga per mezzo di qualsivoglia sistema di pagamento elettronico. Benché le televisioni indugino insistentemente sul concetto di “carta di credito”, la realtà è che non solo le carte saranno contemplate, ma più in generale i sistemi di pagamento elettronici.
Satispay: non solo carte di credito
Tra i sistemi contemplati v’è anche Satispay, una delle principali startup italiane e che nei mesi del lockdown ha già registrato una prepotente crescita (+51,7% nel numero di transazioni, giunte a quota 13,2 milioni, e +47% nel valore complessivo delle stesse da inizio anno ad oggi, pari a 254,3 milioni). Proprio Satispay intende fare in modo che non sia la comunicazione a mettersi di traverso, poiché va detto a chiare lettere per fugare ogni dubbio da parte degli utenti: i pagamenti elettronici sono un corpus di cui le carte di credito fanno parte, ma senza vantaggi esclusivi nei confronti di incentivi e pagamenti tracciabili.
Satispay, forte di una community in continua crescita, ritiene che questo passaggio sarà cruciale proprio per il radicamento dei pagamenti elettronici sulla strada dell’eliminazione del contante. Spiega Alberto Dalmasso, CEO e cofondatore Satispay:
Come spesso accade anche il cambio culturale e di atteggiamento verso i pagamenti elettronici è stato fortemente stimolato anche dall’ingresso sul mercato di nuove soluzioni capaci di abbattere le barriere di accettazione. Poi con l’introduzione a supporto di un’economia sempre più digitale del cosiddetto pacchetto cashless nella Legge di Bilancio 2020 si è compiuto un importante passo sul piano normativo, che proprio in queste ore il Governo sta ulteriormente completando col Decreto agosto. Per finire di stimolare la transizione dal contante al pagamento elettronico oggi serve continuare a fare cultura chiarendo a negozianti e consumatori che in tutte le normative vigenti in cui si parla di incentivi ai pagamenti tracciabili, sono inclusi oltre alle carte anche altri strumenti di pagamento elettronico. Che sia necessario farlo lo conferma anche l’interpello presentato all’Agenzia delle Entrate che con la sua chiara e definitiva risposta n.230 contribuisce a fugare ogni dubbio.
Secondo Dalmasso è questo l’inizio di un percorso ormai ineludibile ed incontrovertibile, che in questo decreto può vedere uno snodo cruciale. Del resto è chiaro: se al cashback proprio dell’offerta del gruppo si affianca il “cashback di Stato”, eliminare il contante diventa non soltanto comodo, non soltanto utile, ma anche estremamente conveniente.
È chiaro che tutte le future leggi saranno aderenti a questo principio, nel rispetto della normativa europea, che lo impone. Il corretto approccio degli incentivi a tutto ciò che è tracciabile è certamente più efficace delle sanzioni per mancata accettazione, poiché se i consumatori sono incentivati a pagare in modo tracciabile lo faranno, e l’esercente si adatterà. Per contro oggi gli esercenti sono aiutati dal fatto che sul mercato già esistono soluzioni alternative alle carte in grado di abbattere drasticamente le commissioni ed eliminare i costi fissi, e che per facilità di utilizzo e servizi offerti danno un sensibile valore aggiunto, come dimostra la crescita di Satispay. Il combinato dei due elementi, normativo e di mercato, traccia definitivamente la via verso l’eliminazione del contante.