Satispay vale 1 miliardo di Euro ed è ora ufficialmente un “unicorno”. Succede grazie al nuovo round di investimento del valore di 320 milioni di Euro che porta il valore dell’azienda oltre la soglia fatidica. La quotazione in borsa resta l’obiettivo ultimo (“non stiamo costruendo un’azienda affinché qualcuno se la compri“), ma il momento è più propizio per una crescita ulteriore che non per avventurarsi in capitali azionari al momento troppo instabili e poco opportuni.
Satispay è un unicorno
L’operazione ha visto il coinvolgimento di nuovi investitori e di un impegno ulteriore da parte degli investitori precedenti:
L’operazione si è delineata a seguito dell’attenzione manifestata dal mercato, subito dopo il precedente round di Serie C, nei confronti del super network creato da Satispay, modello ambito ma di difficile realizzazione, che l’azienda è riuscita a mettere a punto e soprattutto a far crescere molto rapidamente, con una community che ha già superato 3 milioni di persone e 200.000 negozi attivi e in continuo aumento. La raccolta si è così rapidamente strutturata a breve distanza dal precedente round concludendosi molto positivamente.
Grande la soddisfazione espressa dal CEO Alberto Dalmasso, co-fondatore e CEO del gruppo:
Siamo molto soddisfatti perché, a seguito di questo round, sentiamo di avere tutti gli strumenti e le risorse necessarie per realizzare la nostra visione: creare il prossimo network di pagamento leader in Europa. Non solo sentiamo di avere i capitali necessari, ma anche esperienza e competenze. Negli ultimi due anni siamo cresciuti moltissimo, più che raddoppiando la nostra customer base e lanciando in tre altri Paesi europei. Inoltre abbiamo coinvolto nel nostro team molti talenti che ci stanno aiutando a trasformare Satispay in una realtà più grande, strutturata e competitiva. È davvero un nuovo inizio e ci sentiamo più determinati che mai.
Tre milioni di clienti, 200 mila esercenti coinvolti, 300 dipendenti all’attivo (e prospettiva di un raddoppio entro i prossimi 18 mesi): questi i numeri di una scalata di grande forza, nella quale la pandemia ha anche avuto un innegabile influsso positivo per il modo in cui ha chiarito la forza dei pagamenti cashless in prospettiva futura. Il trend è ora chiaro: 100 milioni di transazioni nei primi 80 mesi di attività, altri 100 mesi nei 12 mesi successivi, arrivando così a volumi pari a 1 miliardi in 73 mesi, un altro miliardo in 11 mesi e un miliardo ulteriore negli ultimi 7 mesi.
Il “super network di pagamento indipendente da carte di debito e credito” è insomma un modello validato e trainante, nel quale Addition ha scommesso con convinzione:
Satispay sta rivoluzionando lo scenario del mobile payment in Europa, grazie a un servizio che permette a milioni di utenti di pagare in migliaia di negozi fisici e online, ma anche di scambiare denaro tra amici e famigliari, in modo efficiente e sicuro. Siamo entusiasti di essere al fianco di Satispay e sostenere la crescita del team, del numero di utenti ed esercenti, per arrivare a essere il sistema di pagamento più diffuso in Europa.
E il futuro?
Nuove acquisizioni sono in arrivo in casa Satispay, perché l’obiettivo è dichiarato: diventare la più grande Fintech d’Europa. I requisiti ci sono, gli investimenti anche. Ma il contesto? Un nuovo governo è in arrivo ed al nuovo esecutivo Alberto Dalmasso chiede una visione di prospettiva:
Al nuovo governo chiediamo di non inventare nulla, solo di trattare tutti i sistemi di pagamento in modo equo. In Italia pagare con carte e Satispay consente di scalare le spese e così dev’essere in ogni ambito. La legge sull’obbligo del POS è zoppa, le sanzioni non funzionano e soprattutto non serviranno a convincere esercenti che hanno in antipatia i pagamenti cashless. La norma prevede solo concetti come carte e prepagate, dunque non è ben scritta: bisogna parlare più in generale di “pagamenti elettronici”. Ci sono infatti oggi banche che offrono gratuità di transazioni sotto i 10 euro per il primo anno proprio perché noi abbiamo segnato un nuovo benchmark. Non chiediamo favori, solo equità, affinché tutti possano competere ad armi pari. Un’altra Satispay potrebbe non scegliere oggi l’Italia per nascere e questo proprio a causa di una normativa di questo tipo.