Si è tenuto nelle ore scorse a Washington il Microsoft Government Leaders Summit. Tra i presenti anche Satya Nadella. Il CEO ha condiviso la propria visione riguardo al futuro dell’azienda che se da un lato passerà dalle novità hardware appena annunciate per la famiglia Surface, dall’altro continuerà a spingere sul fronte cloud mediante l’offerta di Azure, sempre più importante per il business del gruppo.
Azure e l’edge computing nella visione di Microsoft
Focus sull’edge computing e su come l’infrastruttura costituisca the world’s computer ovvero il computer del mondo. Il concetto è che l’ottimizzazione dei processi, in particolare in ambito business ed enterprise, dovrà necessariamente passare dalla generazione e dall’elaborazione dei dati in locale, per poi spostarli all’interno dei data center in modo da poter far leva sulle potenzialità dei sistemi di intelligenza artificiale e machine learning.
Secondo Nadella, per comprendere quale sarà l’impatto derivante dall’adozione di questo tipo di tecnologie è possibile far riferimento alle previsioni dei ricercatori. Entro il 2030 nel mondo saranno presenti oltre 50 miliardi di dispositivi connessi. Gran parte sarà legata alla Internet of Things e produrrà informazioni senza soluzione di continuità. Per avere un metro di paragone, oggi quelli con Windows 10 in circolazione sono circa 900 milioni e gli smartphone due miliardi.
Uno degli elementi abilitanti per la transizione verso questa nuova era del computing sarà quello legato alla connettività. Il riferimento è alla sempre più capillare diffusione dei network 5G a livello globale. Microsoft è consapevole dalla prospettiva e intenzionata a cogliere le opportunità che presenta, ma non è la sola: competitor come Amazon e Google (solo per fare due esempi) non staranno certo a guardare lasciando al gruppo di Redmond la fetta più grande della torta.