L’ambito mobile è oggi dominato dal duopolio Android-iOS, ma c’è stato un tempo in cui Windows Phone ha tentato di metterlo in discussione (fallendo): un cruccio che ancora oggi turba il sonno di Satya Nadella. Il CEO di Microsoft è tornato a parlarne in occasione di un’intervista rilasciata a Business Insider.
La decisione di cui penso molti parlano, una delle più difficili che ho preso da quando sono diventato CEO, ha riguardato la nostra uscita da ciò che chiamerò il
telefono cellulare, com’era definito all’epoca. Retrospettivamente, penso che avrebbero potuto esserci modi in cui avremmo potuto farlo funzionare, magari reinventando la categoria informatica dei PC, dei tablet e dei telefoni.
Windows Phone: che rimpianto per Satya Nadella
È il terzo amministratore delegato del gruppo di Redmond a recitare il mea culpa per come sono andate le cose, dopo Bill Gates e Steve Ballmer. Quest’ultimo, commentava così la discesa in campo di bigG a fine 2007: Google non è davanti a noi. Potrebbe esserlo specificamente solo nel campo della ricerca
. Nel frattempo, Apple aveva da poco lanciato il primo iPhone.
La miliardaria acquisizione di Nokia datata 2014 non ha fornito alle ambizioni mobile della società la spinta necessaria. Il progetto Windows Phone è stato dichiarato ufficialmente morto nell’ottobre 2017, proprio sotto la guida Nadella. Già da qualche anno, però, gli indicatori di un fallimento alle porte erano sotto gli occhi di tutti.
Il resto è storia. La più recente collaborazione con realtà importanti del mondo Android come Samsung e il lancio della linea Surface Duo, a cui va riconosciuto l’aver introdotto un form factor inedito a doppio schermo (ma il cui destino non è del tutto chiaro), non sono bastate a riportare Microsoft al livello della concorrenza.
Nel corso della lunga intervista, Nadella tocca una grande varietà di temi: dalla passione per il cricket alla sua ascesa nell’organigramma di un colosso tecnologico, dalla scomparsa del figlio ventiseienne all’acquisizione di Activision Blizzard appena conclusa. È disponibile nella sua forma integrale su Business Insider.