Sblocca Italia, semplificazioni e crediti di imposta per la fibra

Sblocca Italia, semplificazioni e crediti di imposta per la fibra

Ultime modifiche al testo che attende il passaggio alla Camera per la conversione in legge. Si lavora per alleggerire la burocrazia e spingere verso la ristrutturazione intelligente degli edifici
Ultime modifiche al testo che attende il passaggio alla Camera per la conversione in legge. Si lavora per alleggerire la burocrazia e spingere verso la ristrutturazione intelligente degli edifici

Presentati nuovi emendamenti al decreto Sblocca Italia: numerose le semplificazioni introdotte dalla Commissione incaricata di preparare la versione finale del decreto-legge 12 settembre 2014 n.133 che dovrà essere votata in aula per la sua conversione in legge.

In particolare il testo prevede l’ eliminazione degli oneri accessori per la posa della fibra, diversi esoneri dall’autorizzazione paesaggistica e l’abbassamento al 4 per cento dell’Iva sulle ristrutturazioni che già beneficiano degli “ecobonus” in via di conferma per il 2015 con la Finanziaria (insieme a quelli al 65 per cento per l’efficientamento energetico e quelli al 50 per cento per il recupero edilizio).

Per quanto riguarda il già presentato credito d’imposta (50 per cento sull’investimento, solo per il 2015), invece, è stato ora previsto un meccanismo di accesso più selettivo “per chi realizza le nuove reti nelle aree di digital divide, in modo da ricondurre meglio questa misura nell’alveo del piano banda ultra larga”. Ciò significa che gli operatori avranno tre mesi di tempo per presentare piani di copertura a 30 e a 100 megabit nelle aree di digital divide. Se due operatori vogliono coprire la stessa zona, vince il credito d’imposta colui che intende portare la velocità più alta .

Nell’articolo 6 uscito dalle commissioni dopo innumerevoli emendamenti, inoltre, sono previste agevolazioni per la realizzazione di reti a banda ultralarga, semplificazione per le procedure di scavo e di posa e una novità: la certificazione degli edifici broadband ready, cioè quelli già pronti per la posa delle reti .

Il decreto deve ancora passare all’esame dell’Aula, dove non è detto che tutti gli emendamenti saranno accolti anche se ci si attende che il Governo ponga la fiducia.

Intanto, nonostante alcuni dubbi circa l’efficacia del credito d’imposta come strumento per incentivare le misure atte a colmare il digital divide, il Presidente Infratel Domenico Tudini si è detto ottimista circa la possibilità che tali incentivi possano “convincere gli operatori a espandere i propri piani anche nel senso dei 100 megabit”.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
21 ott 2014
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