Roma – Gli aeroporti di mezzo mondo si attrezzano contro la minaccia terroristica e, a quanto pare, le autorità di gestione di uno dei maggiori scali tedeschi, Francoforte, non vogliono trovarsi dietro a nessuno. Hanno infatti lanciato da due giorni un programma di sperimentazione che prevede l’identificazione dei viaggiatori in base alla scansione dell’iride.
Nei primi sei mesi ai passeggeri verrà chiesto di porsi dinanzi alle sette postazioni distribuite nell’aerostazione tedesca affinché la piattaforma di riconoscimento possa catturare l’immagine esatta della loro iride o, meglio, dei numerosi particolarissimi caratteri che la distinguono. Secondo i produttori del sistema il tutto non richiede più di tre secondi netti.
Una volta “scansionata”, i dati dell’iride entrano nel database della piattaforma che, da quel momento in poi, dovrebbe poter riconoscere chi vi si è sottoposto senza bisogno di ulteriori accertamenti. I dati catturati, infatti, verranno inizialmente confrontati con quelli dei documenti di viaggio, a partire dal passaporto, e si stabilirà così quella che viene definita senza mezzi termini identificazione sicura . Come noto, gli esperti di tecnologie biometriche ritengono questo metodo uno dei più sicuri, sostenendo che il margine di errore di una piattaforma di questo tipo è pressoché zero.
A realizzare il sistemone di Francoforte sono quelli della società tedesca Byometric Systems che da tempo propongono in molti paesi le proprie tecnologie, compresi Emirati Arabi e Cina. Insieme a loro sono i tecnici della OKI Electric Industry a cui si devono le tecnologie di base usate per lo sviluppo dell’apparato di scansione.
Il ministro degli Interni tedesco, Otto Schily, ha dichiarato che “è necessario che le caratteristiche biometriche registrate siano assolutamente affidabili. Il riconoscimento dell’iride viene oggi considerato il sistema biometrico più sicuro. Per questo lo abbiamo scelto per la nostra iniziativa Frontiere automatiche e sostenute dalla biometria all’aeroporto di Francoforte”.
Saranno dunque i prossimi sei mesi a stabilire se un sistema del genere può funzionare davvero, soprattutto sul piano applicativo, vista anche la mole dei passeggeri. Anche per questo nella fase di sperimentazione verrà richiesta la scansione ai cittadini dell’Unione Europea e agli svizzeri che utilizzano frequentemente i servizi di Lufthansa, una delle compagnie che aderisce al progetto.
L’obiettivo dichiarato delle autorità tedesche sul medio-lungo termine è di sostituire le normali procedure di identificazione dei passeggeri di tutti i paesi europei con il nuovo sistema.