In un’intervista con Maureen Dowd del New York Times, l’attrice Scarlett Johansson ha ironicamente suggerito che Sam Altman, CEO di OpenAI, sarebbe un buon cattivo in un film della Marvel, “magari con un braccio robotico“.
La battuta è arrivata dopo aver discusso della sua disputa con Altman e OpenAI riguardo all’utilizzo di una voce simile alla sua nel modello di intelligenza artificiale GPT-4o.
La controversia sulla voce “Sky” di OpenAI
La disputa tra Johansson e OpenAI è nata quando il modello GPT-4o è stato rilasciato a maggio, includendo una voce chiamata “Sky” che molti utenti dei social media hanno trovato sorprendentemente simile a quella dell’attrice nel film “Her” del 2013. Johansson si è detta “scioccata, arrabbiata e incredula” per la scelta di Altman di utilizzare una voce così simile alla sua senza il suo consenso.
L’attrice ha dichiarato di aver rifiutato l’offerta di Altman di dare la voce al modello di AI a settembre. Quando Altman l’ha contattata nuovamente a maggio, poco prima del rilascio della demo di ChatGPT 4.0, il sistema era già in circolazione prima che potessero discuterne. L’attrice ha descritto l’esperienza come “surreale” e “pazzesca“, esprimendo la sua rabbia per essere stata coinvolta senza il suo permesso.
La risposta di OpenAI e il ritiro della voce Sky
OpenAI ha sospeso il rilascio di “Sky” il 19 maggio, e il giorno seguente Altman ha dichiarato che la voce non era quella di Johansson e che la doppiatrice era stato scelta prima di contattare l’attrice. Ha anche espresso il suo dispiacere per non aver comunicato meglio con lei.
La controversia tra Johansson e OpenAI sottolinea la necessità di una maggiore trasparenza e comunicazione tra le aziende tecnologiche e gli artisti coinvolti per evitare violazioni della privacy e utilizzi non autorizzati delle loro opere e della loro immagine.
Nella sua critica ad OpenAI, Scarlett Johansson ha accennato anche al fatto che l’impatto di queste tecnologie emergenti è particolarmente evidente sulle nuove generazioni, i giovani, che sono nativi digitali e vivono immersi in un mondo dove l’intelligenza artificiale fa ormai parte della quotidianità.
Secondo l’attrice, la rapidissima evoluzione dell’AI sta avendo effetti profondi sulla psiche e sulla percezione della realtà dei più giovani, effetti che l’essere umano non è ancora in grado di comprendere appieno e di elaborare con la dovuta consapevolezza.