MySpace assolderà del personale per vigilare sui profili degli utenti e rimuovere immagini che possano urtare la sensibilità dei minori. Risponderà più prontamente a coloro che inoltrano delle segnalazioni, coopererà con le forze dell’ordine e si inventerà un sistema per la verifica dell’età che non possa essere scavalcato con dichiarazioni mendaci.
Sono promesse che MySpace ha ribadito nell’ambito di una conferenza stampa che ha raccolto i procuratori generali di 49 stati americani nel Multi-State Working Group on Social Networking , coalizzati per arrivare là dove la legge non arriva , per rendere la rete un posto più sicuro per i minori.
“Internet può rivelarsi un luogo pericoloso per i bambini e per i giovani adulti con i sexual predator che solcano le reti sociali alla ricerca di potenziali vittime, con i cyberbulli che inviano messaggi anonimi e minacciosi”: così ha descritto la rete il procuratore generale del New Jersey. Ma questo scenario a tinte fosche potrebbe essere scongiurato dall’intervento delle net company, disposte a collaborare fra loro e con le forze dell’ordine.
Per ora c’è solo MySpace, che spera di trainare il resto del mercato e di coinvolgere gli altri player del settore nella Internet Safety Technical Task Force , una squadra speciale che ingaggerà una battaglia a tutto campo contro le “minacce web”.
MySpace continuerà a rimuovere tutti i profili dei condannati per reati di natura sessuale e la piattaforma verrà epurata da tutte le immagini troppo scabrose; si renderanno privati e non contattabili i profili degli utenti più giovani e ci si inventerà tecnologie per verificare l’età, per poter sbarrare l’accesso ai netizen minori di 14 anni. “Siamo riusciti a portare l’uomo sulla luna, possiamo mettere a punto un sistema per verificare età e identità”, ha annunciato Richard Blumenthal, procuratore del Connecticut.
Ma non è tutto: oltre a ripercorrere i passi compiuti da Facebook rendendo più saldo il filo diretto con le forze dell’ordine, si agirà anche sul fronte della responsabilizzazione di coloro che dovrebbero vigilare sui minori. I genitori verranno informati dei rischi e delle possibilità di controllare i piccoli, e verranno dotati di strumenti per farlo in maniera efficace.
Quelli che Hemanshu Nigam, a capo della sicurezza del portalone, ha definito “un passo avanti che verrà preso come punto di riferimento” non sono annunci intrisi di novità o soluzioni in grado di riconfigurare i servizi di social networking e di allontanare tutte le minacce che pendono sui netizen più indifesi. Appaiono piuttosto il segnale di un’ assunzione di responsabilità da parte di chi gestisce questi servizi: se le leggi non impediscono che in rete si consumino degli abusi, saranno coloro che operano in rete a tentare di prevenirli.
Gaia Bottà