L’intera industria dell’high-tech si aspetta autentici miracoli dal grafene : il materiale composto da uno strato monoatomico di carbonio – disposto in forme esagonali su uno spessore equivalente agli 0,35 nm di un singolo atomo – dovrebbe rivoluzionare in un sol colpo la produzione di microchip, elettrodi, schermi. Per quanto riguarda gli schermi, importanti novità arrivano dalla Corea del Sud dove ricercatori hanno annunciato di aver trovato il modo di stampare uno strato di grafene su display grandi 30 pollici .
Già responsabili della creazione di uno strato omogeneo di grafene largo 10 centimetri, gli scienziati dell’Università di Sungkyunkwan dicono ora di aver ulteriormente raffinato il loro metodo di produzione ottenendo uno strato molto più esteso, impiegando un processo roll-to-roll con cui hanno avvolto il grafene su uno strato di poliestere delle dimensioni di un televisore LCD HD.
La complessità di produzione di strati di grafene omogenei è stato sin qui il principale ostacolo che l’industria ha dovuto affrontare per mettere a frutto le “miracolose” capacità del materiale. La risposta data dagli scienziati sudcoreani implica l’utilizzo di un foglio di rame arrotolato attorno a un cilindro e installato all’interno di uno speciale “forno”.
Nella suddetta fornace gli atomi di carbonio vengono trasportati da un flusso caldo di idrogeno e metano fino a far loro incontrare la superficie di rame, dove tendono a depositarsi sotto forma di uno strato uniforme di grafene. Lo strato di rame viene in seguito trasportato all’esterno del forno pressato da cilindri caldi, trasferito su una base di poliestere e infine perfezionato con lo stampaggio di elettrodi di argento.
La prima applicazione di un simile ritrovato è ovviamente il tanto chiacchierato display flessibile su cui sta lavorando (tra gli altri) anche Sony : se si utilizza il grafene al posto dell’attuale ossido di indio-stagno per realizzare gli elettrodi trasparenti di un display ultrasottile, dicono i ricercatori, si risparmia sui costi , si guadagna in robustezza, velocità di risposta e flessibilità e si ha la possibilità di sfruttare un materiale molto più comune.
Alfonso Maruccia