La commissione interna dell’ESA che sta indagando sullo schianto del lander Schiaparelli durante la fase di ammartaggio ha comunicato di aver compiuto progressi sulla determinazione della causa. Secondo quanto pubblicato sul sito dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), è bastato un errore di circa un secondo nell’unità che rileva l’assetto e l’accelerazione perché il lander della missione Exomars fosse “ingannato” e precipitasse da una quota di 3,7 chilometri sul suolo di Marte, alla velocità di 300 chilometri orari.
La ricostruzione conferma l’ipotesi finora più accreditata, ovvero un’ anomalia nel sistema di navigazione che lo ha mandato in tilt, probabilmente a causa dell’eccessiva oscillazione della sonda, fornendo informazioni errate al computer di bordo.
Si tratta del primo passo del percorso intrapreso dalla Commissione interna per ricostruire l’accaduto. Le conclusioni, attese per l’inizio del 2017, sono però affidate a un Commissione d’inchiesta esterna . Nella ricostruzione si apprende che la discesa della sonda era iniziata regolarmente, con l’apertura del paracadute a una quota di 12 chilometri e lo sgancio dello scudo termico avvenuto a quota 7,8 chilometri, come previsto. La commissione ha precisato anche il regolare funzionamento dell’altimetro. Dai dati raccolti sono emersi problemi nell’unità di misura inerziale (Imu). Durante il processo di discesa, infatti, si sono sommati i dati rilevati dagli accelerometri e dai giroscopi, necessari per determinare la posizione del veicolo, prima dell’accensione del radar altimetrico. L’Imu, però, ha fornito misure sbagliate per il tempo di un secondo. Tanto è bastato perché il sistema di navigazione determinasse, in maniera erronea, un’altitudine negativa, ovvero che il lander si trovasse a una quota più bassa della superficie del Pianeta rosso. Dall’errata valutazione sono conseguite una serie di istruzioni che hanno portato allo schianto.
Due le probabili cause del malfunzionamento dell’unità Imu. Secondo la prima, il lander si è trovato in una situazione più estrema di quella prevista nelle simulazioni. La seconda, più probabile, vuole che l’unità Imu non abbia funzionato correttamente per via dei violenti “strappi” cui è stata sottoposta la sonda durante la discesa.
Scopo della missione ExoMars Schiaparelli era di testare la capacità dell’ESA e del partner russo Rokosmos di fare atterrare un rover su Marte. Non avendo raggiunto l’obiettivo, si può parlare quanto meno di un parziale insuccesso , nonostante i toni trionfalistici dei primi momenti successivi al tentativo di ammartaggio. Pochi giorni dopo lo schianto, il Mars Reconnaissance Orbiter della NASA (MRO) aveva scoperto ciò che si ritiene essere il luogo dell’incidente e alcune parti del lander Schiaparelli. I dati raccolti dal lander e le immagini catturate dall’Orbiter hanno fornito agli scienziati dell’ESA un quadro per ricostruire l’accaduto.
Thomas Zaffino