Schiaparelli è finalmente atterrato sul suolo di Marte, ma a questa buona notizia si accompagna un fatto non previsto che stempera parzialmente l’entusiasmo dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) nel comunicare i risultati di questa fase intermedia della lunga missione ExoMars.
Dopo essersi separato dalla sonda principale, il modulo Schiaparelli ha avviato la sua fase discendente verso il pianeta rosso come previsto dai piani. Ma il controllo di missione ha perso il contatto radio con il modulo cinquanta secondi in anticipo sui tempi, hanno spiegato dall’ESA, e ora il destino e l’integrità di Schiaparelli rappresentano un mistero che attende di essere risolto.
Gli uomini dell’agenzia europea parlano in ogni caso di un successo , nonostante l’ammartaggio “hard” non previsto presumibilmente causato dalla separazione del paracadute e dallo spegnimento dei razzi prima dell’arrivo a un’altitudine ideale per un atterraggio soft. Buona parte delle fasi previste per i sei minuti di discesa di Schiaparelli sono state completate, dicono dall’ESA, e i dati raccolti in quella ridotta finestra di tempo rappresentano esattamente il risultato che gli ingegneri europei si attendevano per lavorare al futuro di ExoMars.
L’orbiter TGO (Trace Gas Orbiter) è invece entrato perfettamente in orbita e continuerà a raccogliere dati per preparare l’arrivo del rover sviluppato in collaborazione con i russi di Roscosmos, mentre per le speranze di ricevere qualche segnale da Schiaparelli – o da quel che ne rimane dopo l’impatto – ci saranno una decina di giorni di tempo utile prima dello spegnimento definitivo della sonda.
Alfonso Maruccia