Attenti a quel web, soprattutto se il sito visitato termina con “.hk” (Hong Kong) e “.cn” (Cina). Questa, in sintesi, la principale conclusione contenuta nella seconda edizione di “Mappatura del Mal Web”, rapporto che McAfee dedica a quei domini di primi livello da cui più facilmente possono fuoriuscire malware , spam, codice malevolo, truffe a base di ingegneria sociale e altre attività illecite generalmente poco gradite dai netizen .
McAfee ha messo sotto torchio circa 10 milioni di siti facenti capo a 265 diverse estensioni, scansionandoli alla ricerca di exploit, malware, pop-up pubblicitari fuori misura e form impiegati come strumento per raccogliere indirizzi e-mail da spammare . Il risultato principale è che appunto, sul totale, il 19,2% dei pericoli della fetta di web presa in esame risiede su dominio.hk mentre l’11,8% appartiene al dominio.cn.
L’isola e la madrepatria, tenute lontane per lungo tempo dal protettorato Britannico sono infine unite nel servire da piattaforma ideale per infettare PC , creare botnet e inviare i miliardi di mail spazzatura quotidianamente in circolazione. Al terzo posto della classifica di McAfee si piazza il dominio “.info”, con l’11,7% dei siti. Incidentalmente il popolarissimo “.com” non è tra i peggiori dei peggiori, e risulta infetto per il 5% del totale dei siti presi in esame.
I domini di Cina e Hong Kong sono poi in compagnia di quelli “.ro” (Romania) e “.ru” (Russia), infetti rispettivamente nel 6,8% e 6% del totale. Secondo McAfee, alla base di un fenomeno così macroscopico c’è la scarsa propensione alla verifica da parte di taluni registrar , in particolare quelli con un business di dimensioni contenute, cosa che li rende una meta privilegiata per truffatori, malware writer e professionisti del codice malevolo.
E poco conta, dice ancora McAfee, che si tratti di domini localizzati, perché la natura globale di Internet permette a chiunque di registrare un dominio in un paese a propria scelta, digitando comodamente da ogni parte del mondo . Tra i domini che hanno fatto segnare il numero minore di infezioni si trovano il “.gov” delle agenzia governative (0,05%), “.jp” per il Sol Levante (0,1%) e “.au” per l’Australia (0,3%).
Alfonso Maruccia