Difendere in maniera parossistica la proprietà intellettuale dai mashup è una delle preoccupazioni principali di Hollywood e di 20th Century Fox in particolare, ma a questa regola generale si può interporre un mero principio di opportunità quando tali rielaborazioni possono far comodo a esigenze pubblicitarie : il video sui primi tre film della serie “Die Hard” con Bruce Willis, cancellato per volere dei legali di Fox, è tornato recentemente online con il beneplacito degli stessi legali che ne avevano preteso la cancellazione.
La clip , non a caso intitolata “Die Hard”, è appunto una riproposizione di momenti dei tre blockbuster tutta azione, uomini duri in canottiera e santabarbare di esplosivo e armi da fuoco ad alto potenziale, scelta dal gruppo musicale “comic-rock” Guyz Nite (ennesima band uscita fuori della infaticabile fucina di MySpace) come sottofondo per immagini del loro pezzo omonimo nell’agosto scorso.
Sulle prime i legali di Fox non hanno apprezzato, chiedendo e ottenendo con la solita prontezza di riflessi da parte di YouTube la rimozione dell’indesiderato mashup. Storia apparentemente chiusa, senonché lo scorso febbraio, con il quarto capitolo della saga del “duro in canotta” in dirittura d’arrivo, quel video dal tocco “amatoriale” avrebbe potuto far piuttosto comodo al lancio del nuovo film .
Detto, fatto: i Guyz Nite sono stati ricontattati dagli avvocati, che hanno questa volta offerto denaro sonante per la ripubblicazione online del video, fornendo persino materiale audiovisivo addizionale preso direttamente dalla Fox. “È un’attestazione al modo in cui funziona la cultura dei fan” dichiara entusiasta Jim Marsh, 28 anni, cantante e frontman della band con il nome d’arte Guy Manley. Il video virale come dimostrazione della capacità comunicativa insita nell’universo multiforme dei microproduttori di contenuti adusi a remixare l’esistente .
Della stessa natura sembrano, ad una lettura superficiale, le considerazioni di Fox, che per mezzo del portavoce Chris Petrikin osserva: “Noi proteggiamo aggressivamente la nostra proprietà intellettuale, ma gradiamo, supportiamo e siamo alla ricerca di voci creative su Internet, e in questo caso ci è davvero piaciuto quello che hanno fatto e abbiamo deciso di sostenerli”. Cosa di cui evidentemente si sono accorti però solo in seconda istanza, giusto in tempo per sfruttarne la scia pubblicitaria , dopo aver agito per vie legali nei confronti del video ora tanto osannato.
Alfonso Maruccia