Schmidt: Obama, energia, Apple e tutto il resto

Schmidt: Obama, energia, Apple e tutto il resto

Il CEO di Google si concede in una intervista televisiva sui temi più scottanti del momento. Tra la crisi economica e le ricette per la ripresa, fino al perché ha detto no alla chiamata del neopresidente USA
Il CEO di Google si concede in una intervista televisiva sui temi più scottanti del momento. Tra la crisi economica e le ricette per la ripresa, fino al perché ha detto no alla chiamata del neopresidente USA

No, Eric Schmidt non seguirà a Washington Barack Obama per diventare il nuovo CTO degli Stati Uniti d’America. Questo non significa che, come ha fatto anche in questi giorni, il CEO di Google non possa comunque offrire al nuovo presidente la sua consulenza come uno dei massimi esperti di ICT del mondo. Ma, sono parole sue, “lavorare a Google mi piace”: dunque, perché cambiare?

Schmidt, intervistato da Jim Cramer nel corso del noto programma Mad Money su CNBC, non esita un attimo a ribadire la sua ferma intenzione di non muoversi da Mountain View : il suo ruolo alla guida di BigG gli piace, e non pensa di cambiare aria per il momento. Ciò nonostante, ha in testa almeno un paio di consigli e di ricette per tentare di risollevare un’economia a stelle e strisce col fiatone, puntando ovviamente sulla tecnologia e sulle energie rinnovabili. Guarda caso due settori dove Google investe o detiene già importanti fette di mercato.

“Prima di tutto occorre creare nuovi posti di lavoro – ha spiegato Schmidt – (…) È da tempo che sosteniamo che l’utilizzo di Internet, in particolare di Internet a banda larga, fornisca quel tipo di miglioramento che tutti cercano. Facciamo in modo che tutti siano connessi, facciamo in modo che diventi possibile fare qualsiasi cosa da qualunque posto”. Schmidt torna a chiedere l’introduzione del broadband stimulus package , vale a dire quel pacchetto di norme che dovrebbe mettere a disposizione 10 miliardi di dollari per le infrastrutture di comunicazione del paese.

E per evitare che questa enorme mole di fondi possa venire dispersa in mille rivoli, per evitare che questo impegno possa risolversi in un nulla di fatto che finisca per essere dannoso come e quanto lo è stata la crisi del sistema bancario, Schmidt rilancia la carta della trasparenza , in particolare pensando alle promesse di Obama in campagna elettorale: “Quello che faranno (la nuova amministrazione, ndr) sarà fare in modo che ci sia trasparenza su dove andranno questi soldi. Quello che bisognerà cambiare sarà come vengono prese certe decisioni”.

Schmidt rilancia la questione della comunicazione in rete , già fiore all’occhiello della campagna e del giuramento di Obama: un governo che renda disponibili le informazioni in rete, dice, sarà un governo migliore grazie alla sua trasparenza . Ma, naturalmente, non ci si può fermare a questo: “È ovvio che ci sia bisogno di ricostruire l’infrastruttura energetica degli USA. Non so voi – ironizza – ma io mi sono stancato delle guerre e delle preoccupazioni per il petrolio mediorientale”.

Secondo il CEO del più importante motore di ricerca del web, che ha già deliberato alcuni investimenti nelle fonti rinnovabili, le parole d’ordine dell’energia a stelle e strisce del futuro saranno eolico, fotovoltaico e gas naturale : tutte risorse di cui gli USA dispongono sul proprio suolo. “Il petrolio non ci sarà per sempre” ricorda, sottolineando come lo sviluppo delle forme di energia alternativa possano costituire una buona ricetta per rilanciare occupazione, ricerca e – in un circolo virtuoso – anche la domanda interna.

E per far sì che tutto questo non cada nel vuoto, nel pacchetto di leggi proposto ci sono anche dei fondi per ammodernare la rete elettrica nazionale , per renderla una smart grid più simile a Internet e dunque capace di maggiore flessibilità nel distribuire l’energia in eccesso dove ce n’è più bisogno. E altre novità interessanti sul piano tecnologico arriveranno poi dal fotovoltaico , settore in cui Schmidt ritiene si stia assistendo ad una accelerazione della ricerca.

Il CEO di Google non si nasconde dietro un dito, e ovviamente ammette che in questo sforzo ci saranno senz’altro dei rami da potare . La sua azienda ha già iniziato : la rapidità di azione sarà la chiave, e non solo delle attività di BigG ma anche di quelle del gabinetto di Obama. Magari con report mensili sul web sui successi e anche sugli insuccessi dell’amministrazione: un modo per far sentire i cittadini coinvolti in uno sforzo collettivo, e per far comprendere a tutti qual è la direzione verso cui si sta andando.

Nelle battute conclusive, Cramer prova a strappare a Schmidt qualche novità sulla situazione di Apple e, soprattutto, del suo CEO Steve Jobs: ma anche Schmidt, che pure è membro del consiglio di amministrazione della Mela, segue la linea della riservatezza. “Abbiamo riconosciuto che Steve aveva di necessità di un’aspettativa per motivi di salute e l’abbiamo annunciato. E questo sarà il mio unico commento al riguardo. Apple sta andando davvero bene – ha concluso – I prodotti stanno funzionando”.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
23 gen 2009
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