Con una certa preoccupazione in queste ore molti stanno leggendo un post di uno dei massimi esperti di sicurezza informatica, Bruce Schneier, secondo cui il pericolosissimo progetto noto come Total Information Awareness (TIA), bocciato dal Congresso tre anni fa, sta tornando in vita .
Il progetto ora si chiama Tangram , spiega Schneier (nella foto), che pubblica un link ad un recente articolo del National Journal in cui si legge che Tangram “integra gli attuali sistemi di profilazione e individuazione, inclusi quelli che creano profili di pericolosità di persone sospettate di terrorismo, analizzando enormi database di intelligence governativi così come le comunicazioni private dell’individuo, le sue transazioni economiche e altre attività quotidiane”.
E TIA era proprio questo: il suo “core” nella visione del suo promotore, l’ammiraglio John Poindexter, era costituito da una continua scansione dell’attività degli individui al fine di profilarli ed individuare soggetti potenzialmente “a rischio”. Un obiettivo di controllo totale che allarmò anche l’Europa e l’Italia . Ora Tangram ci riprova.
Il nuovo progetto, in fase di testing e di elaborazione, dipenderà direttamente dall’Ufficio del direttore della National Intelligence americana ma la sua natura è classificata . Ciò nonostante, spiega Schneier, molti elementi si possono dedurre dalla ricerca di committenti in cui è impegnato il Dipartimento della Difesa statunitense e di cui si hanno tracce su questa pagina .
A commentare la rinascita del TIA giunge anche DefenseTech , secondo cui il documento del Dipartimento ricerca committenti in grado di andare oltre “gli esistenti sistemi di profilazione ed individuazione” per riuscire a mettere in evidenza quei “collegamenti” tra persone e le loro attività, che oggi tendono a sfuggire agli analisti sguinzagliati a caccia di terroristi tra la popolazione. “Tangram – scrive DefenseTech – vuole migliorare questi metodi ed investigare allo stesso tempo l’efficacia di altri collegamenti, come il collective inferencing , che mira a realizzare profili di rischio per intere collettività di persone contemporaneamente”.
Sono questi gli scopi che, apparentemente, hanno determinato il nome del progetto. Tangram è infatti un antico puzzle cinese composto da sette figure geometriche (cinque triangoli, un quadrato e un parallelogramma) che possono essere ricomposte in diverse combinazioni (vedi foto qui a lato).
“Il data mining contro il terrorismo – conclude uno sconsolato Schneier – è sempre stata un’idea stupida. L’esistenza di Tangram è emblematica: il Congresso ha cercato di fermare un progetto chiudendo il rubinetto dei finanziamenti ed ora eccolo che ritorna, con un nome diverso”.