Albert Einstein è uno degli scienziati più famosi e influenti del XX secolo. Le sue scoperte, in particolare la sua teoria della relatività, hanno rivoluzionato la fisica e la nostra comprensione dell’universo. Ma cosa succederebbe se potessimo usare la sua mente geniale per risolvere altri problemi scientifici? Un gruppo di ricercatori ha provato a farlo, creando un’intelligenza artificiale che imita il modo di pensare di Einstein!
Un’AI che analizza i dati come uno scienziato
I ricercatori del centro di ricerca tedesco Forschungszentrum Jülich hanno esplorato nuove frontiere nel campo dell’intelligenza artificiale ispirandosi al pensiero scientifico di geni come Albert Einstein. L’obiettivo era simulare la capacità di questi scienziati di elaborare grandi quantità di dati e formulare teorie rivoluzionarie e coerenti.
La tecnica usata si basa sul machine learning, una branca dell’intelligenza artificiale che permette alle macchine di imparare dai dati. L’utente fornisce all’AI un grande database, che contiene le informazioni da analizzare. L’IA, invece di applicare delle regole predefinite, usa un’analisi scientifica per ottenere un risultato preciso.
Moritz Helias, coautore dello studio, ha spiegato la differenza tra questo metodo e quello tradizionale: “Finora, l’unico modo per costruire questi modelli era partire dalle interazioni già note che erano state osservate e spiegare il comportamento di un sistema in base a queste. In questo lavoro, invece, affrontiamo il problema al contrario, partendo dal comportamento e deducendo le interazioni”.
Questo nuovo approccio permette di studiare le teorie in modo più specifico e dettagliato. L’intelligenza artificiale processa i dati separatamente e produce delle rappresentazioni più accurate.
Un’IA che ragiona come Einstein
Einstein utilizzava un metodo analogo per formulare le sue teorie rivoluzionarie. Partiva da elementi del mondo reale, li trasformava in osservazioni astratte e da queste derivava una teoria generale, come fece per la sua teoria della relatività.
Un esempio celebre è quello del cosiddetto “ascensore di Einstein“, in cui il fisico immaginava una persona cadere in un ascensore chiuso, impossibilitata a percepire gli effetti della gravità su di sé e quindi a conoscere la propria velocità o accelerazione. Da questo esperimento mentale Einstein giunse al suo famoso “momento eureka”, pronunciando la frase che lo portò a formulare l’equazione chiave della relatività.
Oggi l’intelligenza artificiale è in grado di replicare in parte il processo logico e le capacità deduttive di menti eccelse come Einstein. Siamo entrati nell’era della “fisica dell’AI“, in cui questo approccio computazionale permette di affrontare teorie irrisolte grazie ad algoritmi innovativi. Il modo di pensare di Einstein può ancora aiutarci nella ricerca scientifica.
I ricercatori intendono proseguire in questa direzione, addestrando l’intelligenza artificiale a ragionare come altri famosi scienziati, per stimolare nuove scoperte.