Scommesse sì, ma non per tutti

Scommesse sì, ma non per tutti

di V. Frediani (Consulentelegaleinformatico.it) - Una proposta per tenere sotto controllo tutto il gioco d'azzardo online. Così da evitare le truffe e gli abusi
di V. Frediani (Consulentelegaleinformatico.it) - Una proposta per tenere sotto controllo tutto il gioco d'azzardo online. Così da evitare le truffe e gli abusi

D’ora in poi potremmo dover giocare o scommettere solo tramite l’accesso al sito dei Monopoli di Stato. Questo quello che potrebbe succedere a seguito della proposta del ministero dell’Economia che a fine gennaio ha depositato un emendamento piuttosto corposo, alla legge comunitaria del 2008 per l’appunto in discussione al Senato.

Tra le proposte contenute nell’emendamento, quella secondo la quale i giocatori per accedere ai giochi online dovranno necessariamente passare attraverso il portale dei Monopoli di Stato, dove saranno sostanzialmente presenti quelle attività di gioco e scommesse che si siano preoccupate di richiedere ed ottenere apposita preventiva concessione. Fuori dalla concessione, nessuna pietà per i gestori non regolarizzati: il carcere potrebbe aprirsi e la reclusione potrebbe comportare l’arresto da sei mesi a tre anni.

E la punibilità potrebbe non riguardare solo i gestori ma anche i giocatori stessi: per loro nel caso di giocate su siti non regolari, la reclusione prevista arriverebbe sino a tre mesi con ammende sino a duemila euro! Tra gli emendamenti, infatti, è previsto un obbligo di sottoscrizione di apposito contratto da parte del giocatore che intenda usufruire dei giochi online. In sostanza, con il contratto il giocatore aprirà anche un conto di gioco secondo il modello che i Monopoli rilasceranno in caso di approvazione degli emendamenti. Ai conti verrà poi applicato un principio simile a quanto previsto per i “conti dormienti” presenti presso le Banche: trascorsi tre anni senza che il giocatore proceda ad alcuna giocata, il conto – e quindi quanto eventualmente presente sullo stesso – verrà “fagocitato” dall’Erario.

La notizia ovviamente lascia molti navigatori perplessi. Dal canto suo, il Ministero basa le proposte sull’intento di risolvere – o per lo meno attutire – problematiche che ormai sono all’ordine del giorno nel settore delle scommesse e giochi online: la diffusione del gioco d’azzardo in Italia sta toccando punte molto alte, e non sussistono garanzie effettive per chi gioca in rete. Le statistiche evidenziano in particolare due fenomeni in forte ascesa: l’aumento del gioco d’azzardo da parte dei minori che in internet non trovano limiti di età per poter giocare, e il dilagare prepotente dei reati di truffa tramite la rete, soprattutto in caso di siti e gestori con sede all’estero.

Nel primo caso la preoccupazione maggiore è che i minori senza controllo possano abusare dei giochi d’azzardo online e far sfociare la propria “passione” nella malattia, portandosi già su confini pericolosi in giovane età. Nel caso invece delle truffe, le denunce sempre maggiori ci ricordano come nel 2008 numerosissimi siano stati i casi dei siti che, a fronte di vincite dei propri giocatori, abbiano chiuso velocemente la ragione sociale incassando quanto vantato dai giocatori ma non ridistribuendo le vincite maturate a favore di alcuni.

Un business elevato che in assenza di controllo cagiona anche allo Stato perdite notevoli. Difatti l’erario conta di poter incassare, tramite il progetto di regolarizzazione, ben 20 milioni di euro… Quest’ultimo dato fa riflettere circa i motivi effettivi dell’imposizione di un tale sistema di gioco che debba necessariamente passare dai Monopoli di Stato. È pur vero che negli Stati Uniti, dove il gioco d’azzardo conosce poche restrizioni, si stanno ponendo proprio in questi giorni lo stesso problema di disciplinare la gestione online del gioco d’azzardo.

Non mancherà chi solleverà dubbi sull’ennesimo giro di vite contro la libertà in rete, ma ci sarà anche chi, a sostegno dell’iniziativa, riconoscerà la necessità di tenere sotto controllo la parte “marcia” del gioco in rete, con minori che entrano in giri pericolosi e maggiorenni che si fanno fregare con troppa facilità.

Avv. Valentina Frediani
www.consulentelegaleinformatico.it
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Pubblicato il
16 feb 2009
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