Il colosso pubblicitario Saatchi & Saatchi ha lanciato nei giorni scorsi scossevstweet.it , un portale in cui si disputava una sorta di “sfida” in tempo reale fra il numero delle scosse dello sciame sismico che ha colpito l’Emilia Romagna dal 20 maggio scorso e quello dei tweet postati attraverso l’hashtag #scossevstweet. Scatenando una polemica.
Nelle intenzioni dello studio pubblicitario milanese c’era il desiderio di incoraggiare le popolazioni colpite dal terremoto, attraverso una serie di messaggi inviati via Twitter da parte degli utenti.
“(…)Questo terremoto infinito rischia di scoraggiare la nostra popolazione e minare la loro voglia di ripartire. Abbiamo così deciso di lanciare un sito che desse la possibilità agli italiani di inviare il proprio messaggio di incoraggiamento alle popolazioni colpite dal sisma. Il sito è www.ScosseVsTweet.it. Sul sito, attraverso un grafico, sarà possibile seguire una sfida unica: da un lato il numero delle scosse telluriche aggiornato in tempo reale, dall’altro il numero di messaggi di incoraggiamento inviati dagli internauti tramite Twitter.Immediate le proteste contro l’iniziativa: Gianluca Diegoli, autore del blog Minimarketing.it , ha bollato l’idea come “inaccettabile ed eticamente al limite”, sottolineando come l’agenzia avesse contattato allo scopo i sindaci dei comuni situati nelle zone colpite dal sisma, per cercare una sorta di “sponsorizzazione” al progetto e consentire l’installazione, nei campi di accoglienza, di schermi LCD collegati a Internet per tutto il giorno che mostrassero i risultati della “sfida” in tempo reale.
Per inviare un messaggio di incoraggiamento basterà inviare un tweet con l’hashtag #ScosseVsTweet. Le scosse partono già da più di 1.600, quindi il lavoro non sarà semplice. Ma superare questo numero può essere importante per dimostrare che, grazie al sostegno di tutti, noi siamo più forti del terremoto.
Diegoli ha evidenziato anche il fatto che l’iniziativa, nonostante il rifiuto degli enti coinvolti, fosse partita lo stesso. Solo in seguito, l’agenzia pubblicitaria ha fatto marcia indietro, chiudendo il portale “incriminato”, sulla cui homepage campeggia un messaggio di scuse nei confronti di quelle persone “che si sono sentite offese dal progetto”, precisando comunque che “l’iniziativa voleva solo essere di supporto, ma è stata interpretata male” e invitando gli interessati a donare un contributo alla Regione Emilia-Romagna per sostenere le popolazioni colpite dal terremoto.
Non è la prima volta che si grida allo “sciacallaggio della tettonica”: già agli inizi del mese, infatti, Adiconsum aveva presentato un esposto contro una serie di app per smartphone che promettevano di prevedere il verificarsi di un sisma.
Cristiano Vaccarella