Meta continua a contrastare i tool che effettuano lo scraping dei dati. L’azienda di Menlo Park ha avviato un’azione legale contro Voyager Labs, presentando una denuncia al tribunale della California per chiedere al giudice di emettere un’ingiunzione permanente. Per cercare di ostacolare questa pratica sono stati introdotti gli identificatori Facebook pseudonimizzati (PFBID).
Dati degli utenti per indagini predittive
Voyagers Labs sviluppa una tecnologia di scraping e sorveglianza. Il Guardian aveva scoperto a fine 2021 che il servizio dell’azienda israeliana è stato utilizzato dal Los Angeles Police Department per raccogliere informazioni su Facebook e Instagram. Analizzando i contenuti pubblicati dagli utenti è possibile ricostruire la loro vita digitale e prevedere chi potrebbe commettere un crimine in futuro.
Il tool di Voyager Labs sfrutta account fasulli per effettuare lo scraping dei dati su Facebook, Instagram e altri siti, tra cui Twitter, YouTube, LinkedIn e Telegram. Nella denuncia presentata da Meta è specificato che l’azienda ha creato oltre 38.000 account fasulli su Facebook per raccogliere i dati di oltre 600.000 utenti, tra cui post, like, elenco degli amici, foto e commenti.
Meta sottolinea che Voyager Labs ha violato i termini del servizio, in base ai quali non è consentito lo scraping con tool automatizzati e la creazione di account fasulli. Pertanto ha chiesto un’ingiunzione permanente in modo da bloccare l’uso del servizio scraping-for-hire. La DPC (Data Protection Commission) dell’Irlanda ha inflitto a Meta una sanzione di 265 milioni di euro per non aver impedito lo scraping dei dati di oltre 533 milioni di utenti Facebook.