Scudo telematico per le università

Scudo telematico per le università

Le istituzioni accademiche statunitensi lanciano un'intesa esclusiva con Dshield, occhio telematico che veglia sulla sicurezza delle reti internazionali. Condividere log per creare reti più sicure
Le istituzioni accademiche statunitensi lanciano un'intesa esclusiva con Dshield, occhio telematico che veglia sulla sicurezza delle reti internazionali. Condividere log per creare reti più sicure


New York (USA) – Allarme sicurezza nelle reti universitarie? Il governo statunitense sigla un accordo con Dshield e spinge le università alla configurazione condivisa dei firewall. Nascerà così un sistema comune per la prevenzione di intrusioni informatiche all’interno dei network accademici.

Dshield è un “occhio elettronico” che sorveglia le attività su Internet, sempre aggiornato sull’evoluzione delle insicurezze telematiche nel panorama delle reti globali. Gli utenti partecipano segnalando oltre venticinque milioni di anomalie al giorno: i log dei firewall vengono condivisi in modo da tracciare un profilo geografico della diffusione di worm ed altri attacchi su larga scala.

Il progetto iniziale è nato nel 2000 per la prevenzione dei moderni disastri digitali . Nel corso degli anni è diventato un ottimo punto di riferimento che funge da faro per amministratori di sistema e studiosi di sicurezza informatica. Il finanziamento ed il supporto dello scudo rientra nei progetti antiterrorismo dell’amministrazione statunitense.

“L’obiettivo dell’accordo è avere informazioni di prima mano sulle condizioni di sicurezza delle reti universitarie”, sostiene Steffani Burd, direttore del nuovo servizio . “Questo ci permette di escogitare, quasi in tempo reale, strategie di contenimento e soluzioni d’altro tipo per evitare catastrofi”, conclude Burd in un comunicato ufficiale.

Scott Cherkin, direttore strategico di questa alleanza, sostiene che le attività più a rischio e più controllate sono “P2P e messaggistica istantanea”: gli amministratori, a suo dire, riusciranno a conciliare libertà d’uso e sicurezza bloccando semplicemente la lista degli IP più pericolosi pubblicata da Dshield.

Chiunque può partecipare al programma ed il suo fondatore, Johannes Ulrich, si è detto “sorpreso” della grande popolarità di Dshield. “Quando l’ho creato, nel 2000, avevo in mente di far nascere un centro per l’analisi condivisa delle informazioni sulla sicurezza che fosse aperto a tutti”, afferma Ulrich, che è anche direttore del SANS Internet Storm Center .

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
21 ott 2005
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