Chi a scuola, chi a casa, chi un po’ e un po’. Che non tutto sia andato secondo i piani o come sperato con il rientro a scuola è da vedere. Il ricorso alla didattica a distanza è tornato a essere un mantra, con aule svuotate dal moltiplicarsi dei casi di positività e uno scenario che sta mettendo in difficoltà sia i genitori sia coloro che si trovano a dover gestire l’attività degli istituti. A tal proposito è da segnalare lo sfogo di ANP, l’Associazione Nazionale Dirigenti Pubblici e Alte Professionalità della Scuola.
Protocollo inattuabile
, lo sfogo di ANP su scuola e tamponi
Il comunicato condiviso nel fine settimana sulle pagine del sito ufficiale parla di un sacrificio della scuola
senza fine, necessario per supplire all’inadeguatezza del servizio sanitario nazionale
, oltre che di un protocollo inattuabile e di fatto inattuato
. Il dito è puntato verso la politica, concentrata in questi giorni su altri fronti (in primis l’elezione del Presidente della Repubblica), dimenticando quanto accade sul territorio a milioni di ragazzi e alle loro famiglie.
ANP fa riferimento ai tamponi non effettuati dalle ASL e al mancato rispetto delle disposizioni contenute nell’ultimo decreto legge. Di fatto, l’onere finirebbe per pesare sui dirigenti scolastici, talvolta addirittura chiamati a eseguire il tracciamento dei contatti e a prescrivere i test agli alunni.
A prescindere da tali storture, ai colleghi e ai loro più stretti collaboratori non si consente più, di fatto, di fruire del fisiologico riposo giornaliero e settimanale. Non si occupano più di questioni scolastiche ma esclusivamente di problemi sanitari e parasanitari.
L’attenzione è puntata sulla pressione psicologica esercitata anzitutto dai genitori (anche attraverso le chat di WhatsApp), molto spesso per ammettere i figli alle lezioni in presenza così da non doversi assentare dal lavoro.
Ricevono a tutte le ore, sette giorni su sette, notizie relative agli esiti dei tamponi degli alunni e ci si aspetta che provvedano istantaneamente a modificare l’organizzazione del servizio e a comunicarlo alle famiglie.
L’associazione chiude il proprio intervento con una provocazione, lanciando l’idea di delegare formalmente e in via ufficiale alle scuole il compito di prenotare i test, così da colmare le lacune del sistema sanitario.
Ciò avverrebbe al prezzo del sacrificio di quello scolastico che, in tutta evidenza e al netto delle tante ipocrite dichiarazioni di facciata, non interessa proprio a nessuno.
Forzature a parte, è sufficiente confrontarsi con qualcuno che ha a che fare con il mondo della scuola per comprendere come qualcosa non sia andato come previsto. L’appello di presidi, insegnanti e personale non può rimanere inascoltato.