Il 53% degli insegnanti ritiene che la tecnologia offra una maggiore flessibilità al metodo didattico. È quanto emerso dal sondaggio condotto da Wacom nel contesto delle scuole e delle università europee, al termine di un anno e oltre in cui il mondo dell’istruzione è stato alle prese con DaD e DDI.
La ricerca di Wacom sulla digitalizzazione della scuola
Nonostante gli indubbi vantaggi introdotti con la digitalizzazione, il 55% dei chiamati in causa afferma che la scrittura manuale rimanga fondamentale per il processo di apprendimento.
Lo studio prende in considerazione anche come le lezioni online portino con sé alcune difficoltà che è necessario considerare e affrontare. Il 62% degli insegnanti ha trovato il compito di mantenere attiva la partecipazione degli alunni impegnativo o molto impegnativo, il 65% ha riscontrato impedimenti nell’attirare la loro attenzione e il 93% ha dichiarato che ciò che manca di più nella didattica online è l’interazione personale.
Altri ostacoli riguardano la revisione dei metodi adottati (59%) e la reperibilità degli strumenti tecnologici necessari (57%). Questo il commento di Faik Karaoglu, Executive Vice President di Wacom Branded Business.
Alcuni studi dimostrano che scrivere a mano consente una migliore organizzazione del pensiero e una maggiore capacità di generare nuove idee. La penna è sempre stata lo strumento essenziale per l’insegnamento e l’apprendimento visivo. Crediamo che l’uso della penna sia essenziale nell’istruzione e che le penne digitali siano un ottimo strumento perché integrano il meglio dei due mondi: i vantaggi del digitale e le virtù dell’analogico.
I dispositivi più utilizzati per la didattica a distanza sono computer desktop e laptop (69%), smartphone (24%) e tablet (19%). Il 10% ha utilizzato penne digitali e il 7% ha un pen tablet. A livello software, svettano le piattaforme per riunioni online (77%) e la creazione di presentazioni (67%),eseguiti da programmi per l’editing di documenti Word (65%), per la modifica dei PDF (55%) e per la creazione di lavagne virtuali (38%). Chiudiamo con la risposta fornita alla domanda È possibile che in futuro la scrittura a mano cada in disuso nel mondo dell’istruzione con l’avanzare della digitalizzazione?
Gli insegnanti, in generale, credono che l’uso della penna e la scrittura a mano siano importanti nell’istruzione a prescindere dalla digitalizzazione, soprattutto per consentire agli studenti di imparare (il 55% crede che sia importante o molto importante), ai docenti di insegnare (54%) e come strumento di supporto ai tool digitali (53%). Inoltre, quasi la metà degli intervistati crede che sia importante anche per esprimersi (44%).
Lo studio è stato condotto in Italia, Francia, Germania e Spagna coinvolgendo un totale pari a 425 insegnanti.