Già rimandata al settembre del 2014, la definitiva adozione dei libri di testo in formato elettronico è finita al centro di un acceso dibattito tra il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo e i più alti rappresentanti dell’editoria in ambito scolastico, arroccati a difesa di un mercato da 650 milioni di euro che di fatto rappresenta il 20 per cento dell’intero fatturato nel business cartaceo . A spuntarla alla fine è il ministro Profumo, che ha annunciato la ratifica del decreto ministeriale in materia di adozioni dei libri di testo.
“Tra le principali novità, la disposizione per i Collegi dei docenti di adottare, dall’anno scolastico 2014/2015, solo libri nella versione digitale o mista – si può leggere nella nota ministeriale dopo la firma di Profumo – Inizialmente, l’innovazione riguarderà le classi prima e quarta della scuola primaria, la classe prima della scuola secondaria di I grado, la prima e la terza classe della secondaria di II grado”.
Il decreto contiene novità significative per i costi sostenuti dalle famiglie italiane per le dotazioni scolastiche. “Se i prezzi di copertina dei libri, definiti per l’anno scolastico 2013/2014, restano confermati anche per il 2014/2015, si riducono i tetti di spesa entro cui il Collegio dei docenti deve mantenere il costo complessivo dei testi adottati”, si legge ancora nel comunicato del ministero dell’Istruzione. Rispetto ai limiti previsti nell’anno 2013/2014, il taglio nell’anno scolastico successivo sarà del 20 per cento .
Ma nel caso in cui l’intera dotazione libraria sia composta esclusivamente da libri in versione digitale, la sforbiciata sarà più consistente, con una riduzione complessiva che arriverà fino al 30 per cento . I risparmi così ottenuti potranno essere utilizzati dalle scuole per “dotare gli studenti dei supporti tecnologici necessari (tablet, PC/portatili) ad utilizzare al meglio i contenuti digitali per la didattica e l’apprendimento”.
Verso gli obiettivi fissati dall’Agenda Digitale, il ministero tricolore ha poi previsto una piattaforma digitale per la consultazione dei testi digitali da parte di editori e docenti , affinché risulti possibile “consultare e scaricare online la demo illustrativa dei libri di testo in versione mista e digitale, ai fini della loro successiva adozione”.
In parallelo è partito il progetto MePI , il Mercato elettronico della Pubblica Istruzione . Quelle imprese che offrono soluzioni integrate per la scuola digitale potranno pubblicare i propri cataloghi nell’area del Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione dedicata alle scuole italiane, per l’acquisto online di beni e servizi destinati alla didattica ed alla gestione organizzativa della scuola digitale. Sarà perciò favorita la standardizzazione e l’interoperabilità delle soluzioni, semplificando e velocizzando il processo d’acquisto attraverso la piattaforma elettronica.
Mauro Vecchio