La continua evoluzione della curva epidemiologica, con il virus e la variante Omicron che ormai corrono veloci in ogni fascia di età, impongono l’adozione di nuove misure atte a frenare il ritmo dei contagi. A complicare ulteriormente la situazione è l’ormai imminente rientro a scuola dopo lo stop dovuto alle festività natalizie, fissato tra il venerdì 7 e lunedì 10 gennaio in tutto il territorio nazionale.
Sarà un rientro a scuola complicato
A quanto pare, sembra essere definitivamente scartata l’ipotesi di posticipare il ritorno in aula come chiesto dai governatori di alcune regioni (Campania in primis). Mentre viene scritto e pubblicato questo articolo sono in corso i colloqui tra il premier Mario Draghi, il generale Francesco Figliuolo e i ministri Roberto Speranza (Salute) e Patrizio Bianchi (Istruzione), al fine di trovare la formula giusta per consentire la ripresa delle attività e al tempo stesso non favorire un’ulteriore diffusione della malattia. Sul tavolo diverse proposte, anche per quanto riguarda il ricorso alla didattica a distanza.
Ogni decisione è comunque rimandata alla giornata di domani (mercoledì 5 gennaio), a quel Consiglio dei Ministri che alla vigilia dell’Epifania potrebbe introdurre il tanto discusso obbligo di Green Pass rafforzato per l’accesso a tutti i luoghi di lavoro, rendendo così non più sufficiente l’esito negativo del tampone.
Si va nella direzione di non applicare alcun trattamento differente tra gli studenti che hanno ricevuto il vaccino e quelli che invece ancora non sono immunizzati, come proposto da qualcuno per consentire ai primi di seguire le lezioni dal banco e agli altri in modalità DaD in caso di positività di uno o più compagni. Sarà inoltre necessario stabilire regole precise ed efficaci per quarantena e test. Da non escludere, infine, l’introduzione dell’obbligatorietà di indossare le mascherine FFP2 anche in classe, poiché ritenute più efficaci nell’impedire la trasmissione del virus rispetto a quelle chirurgiche.