Se giochi offline c'è sempre Xbox 360

Se giochi offline c'è sempre Xbox 360

Microsoft conferma: Xbox One è una console naturalmente connessa. Per chi preferisce resta in circolazione la vecchia generazione. Sony tenta invece la carta del mercato dell'usato libero
Microsoft conferma: Xbox One è una console naturalmente connessa. Per chi preferisce resta in circolazione la vecchia generazione. Sony tenta invece la carta del mercato dell'usato libero

Xbox One deve essere necessariamente connessa a Internet per poter funzionare, e questo è un fatto che Microsoft ha ribadito in varie occasioni buon ultima la conferenza-show all’E3 dei giorni scorsi. La soluzione per gli appassionati di videogame senza connessione o con connessione inaffidabile/intermittente sarà rivolgersi alla vecchia generazione di console (Xbox 360), che continuerà a essere supportata anche in futuro.

Esponendo considerazioni piuttosto nette sulla questione, il capo della divisione Xbox Don Mattrick ha detto chiaro e tondo che Xbox One è e resterà una macchina connessa dedicata a un’utenza “always on”, mentre Xbox 360 è “un dispositivo offline” che Microsoft continuerà a promuovere e per cui continueranno a essere realizzati/pubblicati giochi e contenuti per gli anni a venire.

Per quanto poi riguarda la politica dei giochi usati, Microsoft ha girato la responsabilità di eventuali restrizioni (tecniche o economiche) alla rivendita sui publisher. E i publisher dicono di non saperne niente: Electronic Arts nega di aver avuto parte nell’istituzione della nuova policy, si fa promotrice del mercato dell’usato e definisce l’oramai abbandonato programma dei pass online un errore, mentre Ubisoft dice di non aver ancora deciso nulla in merito .

Su tutta la polemica in merito ai giochi usati e alle restrizioni online gongola Sony, che ha ottenuto un buon riscontro con il suo show losangeliano e i video improvvisati che conquistano record di visualizzazioni su YouTube. E ribadisce: noi non metteremo restrizioni all’usato, i publisher di terze parti potrebbero farlo di loro iniziativa ma è improbabile che decidano in tal senso visto il furore delle reazioni negative di questi giorni. Ubisoft e gli altri che non hanno “ancora deciso” sono avvisati.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
12 giu 2013
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