Se pure al Googleplex decidono di tagliare le spese sul cibo, è segno che forse la crisi sta davvero colpendo l’economia mondiale. O forse no, è tutta una questione di costi e di esternalizzazioni affrettate. Sta di fatto che gli occupanti del campus di Mountain View, tra i lavoratori dipendenti più invidiati del mondo, dovranno rinunciare a 2 pasti al giorno a partire dalle prossime settimane. Addio cena e addio merenda .
Riferisce Valleywag che BigG avrebbe deciso di tagliare i costi del suo servizio di catering, a quanto pare giunti a cifre esorbitanti. A farne le spese saranno i pasti pomeridiani, vale a dire tè e biscotti e la cena, mentre resteranno attivi i servizi di ristorazione per la colazione e il pranzo. Molto dipendenti, poi, hanno l’abitudine di cenare al Googleplex assieme a tutta la famiglia , mogli e figli al completo: un aggravio economico aggiuntivo che finisce per prosciugare i ricavi del motore di ricerca a tutto danno degli azionisti.
La notizia resta una indiscrezione, quindi non è chiaro da cosa siano stati motivati i tagli, ma dal punto di vista dell’immagine rischia di essere un duro colpo per il fascino di Google – tanto più che i dipendenti sarebbero ancora all’oscuro di tutto. In ogni caso, snack a parte, la questione sarebbe sì economica ma non dovuta alla complicata situazione economica mondiale: di mezzo ci sarebbe un maldestro accordo di esternalizzazione del reparto mensa.
Google ha infatti ceduto la gestione della sua caffetteria a Bon Appétit , azienda che gestisce molti posti simili in tutta la Silicon Valley: da quel momento in avanti è iniziato un vero e proprio braccio di ferro tra BigG e l’appaltatore, in merito al trattamento economico e i benefit concessi ai lavoratori.
La partenza di alcuni famosi chef , passati alla concorrenza (come Josef Desimone, finito a cucinare per Facebook) o semplicemente insoddisfatti dal cambio della guardia, ha fatto il resto: ci sono troppo pochi cuochi in cucina per provvedere a sfamare tutta Google per 4 volte al giorno, Bon Appétit non ha abbastanza personale per far fronte alla domanda e BigG non vuole spendere un soldo in più per coprire le spese. ( L.A. )