Un imponente studio di circa 260 pagine, recentemente pubblicato dalla società di ricerca statunitense Nielsen Norman Group . Un’analisi approfondita, partita da un campione di 90 ragazzini tra i 3 e i 12 anni d’età . Obiettivo, scoprire le nuove abitudini di navigazione degli utenti più giovani.
Nielsen Norman Group aveva infatti pubblicato un precedente studio nell’anno 2001, sottolineando in sintesi come le competenze dei netizen più giovani non fossero paragonabili a quelle degli adulti. Una situazione che pare ora cambiata in maniera radicale.
La nuova analisi ha infatti mostrato come gli utenti più piccoli siano maggiormente propensi verso una navigazione da esperti della Rete. Ovvero una navigazione che sfrutti bookmark ed elenchi di siti preferiti anziché il più tradizionale meccanismo di ricerca online. L’utilizzo dei search engine sarebbe dunque appannaggio degli adulti.
E sono stati 53 i siti selezionati da Nielsen Norman Group per analizzare le varie modalità di interazione da parte dei giovani netizen a stelle e strisce. Che sembrano – ovviamente? – preferire le interfacce più colorate e dinamiche, votandosi principalmente all’intrattenimento a mezzo web.
C’è dunque chi ha ipotizzato una sorta di nuova divisione tra due categorie anagrafiche di pubblico. Mentre gli adulti rimarrebbero ancorati ad una navigazione marcatamente orientata verso il search, i più piccoli avrebbero imparato a sfruttare una mentalità decisamente più mobile , ovvero orientata verso la dimensione delle app .
Mauro Vecchio